Promozione sinergica dell'Italia tra Ice ed Enit e utilizzazione dei medesimi uffici all'estero. Diventa operativo l'accordo tra i due enti firmato oggi dal presidente dell'Ice Riccardo Monti e da quello dell'Enit, Pier Luigi Celli, al ministero dello Sviluppo Economico.
"Io credo che solo nel turismo sarà possibile recuperare in pochi anni 3-4 punti di Pil – ha detto Monti – l'obiettivo, oltre al risparmio, è lavorare meglio insieme. Il fatto che le risorse sono poche ci impegna ancor di più a metterle a fattore comune".
Le prime sedi a ospitare gli uffici Ici-Enit saranno quelle di Sydney, San Paolo, Shanghai, Dubai, Mumbai e Varsavia. L'obiettivo è creare una sorta di 'casa Italia' in ognuna di queste sedi estere. Le due agenzie sono infatti parte integrante del 'Sistema Italia' all'estero che, nella più ampia accezione, include le ambasciate, e le Camere di Commercio Italiane e i loro compiti istituzionali.
L'Enit, ha chiarito Celli, quest'anno avrà una dotazione di 18 milioni di euro, circa 14 dei quali servono per le spese di gestione e il personale. Quest'ultimo ammonta a 177 unità (a cui bisogna aggiungere, all'estero, il personale locale, circa 130 persone); 13 sono le direzioni, 9 i dirigenti. "Credo che con questo impegno congiunto – ha concluso Celli – potremo fare massa critica nella promozione del turismo e degli altri settori di esportazione. Abbiamo bisogno di crescere e conquistare nuovi mercati". Utilizzando le stesse strutture, Ici ed Enit risparmieranno "qualche centinaio di migliaio di euro"; per l'Enit è già in atto una riduzione dei costi delle sedi all'estero pari a circa il 20%.