Ottimi risultati dal binomio vacanza e bicicletta. Lo confermano i dati del Consorzio degli Italy Bike Hotels: la stagione 2012 ha registrato un 1.500.000 di presenze cicloturistiche sul territorio nazionale, 300.000 nella regione Emilia-Romagna e di queste il 50% nella sola Riccione con una quota dominante dei mercati esteri pari a circa l’80%.
Un mercato giovane che registra fruitori di un’ampia fascia d’età. Dai 25 ai 35 anni per gli appassionati di mountain bike, dai 40 ai 60 anni per i ciclisti da strada e in entrambi i casi per lo più uomini. I bike riders pedalano mediamente dalle 5 alle 6 ore giorno, reintegrano al rientro con una merenda di frutta e carboidrati e un pasto serale consumato in hotel e per questo richiedono menu equilibrati mirati alla loro esigenza di sportivi, sistemano la bicicletta, lavano la divisa, si rilassano nella spa dell’albergo e se vanno a letto dopo cena. Si stima che ogni cicloturista spenda in media 500 euro in acquisti di prodotti tipici, artigianato locale e materiale ciclistico. Richiedono livelli di comfort medio-alti e la scelta cade sempre su strutture con una classificazione a partire dalle 3 stelle. Spesso si tratta di turisti stranieri.
Si stimano intorno ai 500 gli alberghi in Italia specializzati che lavorano con i ciclisti, di questi il 10% lavora con il consorzio. Gli Italy Bike Hotels sono dislocati in 12 regioni italiane e si concentrano prevalentemente in 4 regioni: Emilia Romagna, Lombardia, Marche e Trentino Alto Adige. Cospicua la domanda su Sicilia e Puglia, dove ancora non ci sono Italy Bike Hotels, ed è molto forte in regioni come Toscana, Lombardia, Trentino, in cui la domanda supera le camere disponibili. Questo tipo di mercato offre a chi è impegnato nel settore dell’ospitalità la garanzia delle presenze nei periodi di bassa stagione e valorizza anche le località minori a vantaggio di tutto il territorio.