sabato, 20 Aprile 2024

La montagna che riparte

La montagna italiana è pronta a ripartire e si candida a protagonista dell’estate 2020, quella del post-covid.
“Il nostro – afferma Valeria Ghezzi, presidente ANEF – è un mondo particolare, in cui tutti i lavoratori formano un’orchestra straordinaria, senza la quale la montagna soffrirebbe. Ecco perché è fondamentale che tutte le cabinovie, funivie, e seggiovie d’Italia possano ripartire quanto prima. Gli impianti di risalita sono mezzi di trasporto che permettono a chiunque di fruire dell’alta quota: senza di essi la montagna sarebbe ingiustamente esclusiva. Accedere all’alta quota vuol dire accedere a spazi immensi e, in un periodo come questo, significa anche essere al di là di ogni possibile assembramento”.

Anche l’altopiano di Asiago è pronto per la ripresa: tra i più grandi altopiani d’Europa, fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria il Comune è stato in grado di dare risposte concrete alle categorie turistiche, e agli artigiani e allevatori locali, perché, come ricorda l’assessore Nicola Lobbia “fare squadra è il segreto per raggiungere l’eccellenza. In questo periodo abbiamo scelto di impegnarci ancora di più nella formazione dei giovani, grazie all’istituto superiore per il turismo montano di Asiago, che con i suoi tanti sbocchi professionali raccoglie adesioni da tutta Italia e dall’estero. Infine, attraverso importanti investimenti, abbiamo voluto garantire anche un’offerta invernale, motivo per cui diventeremo un comprensorio a 360 gradi per la prossima stagione”.

Con un piano investimenti di 90 milioni sul Dolomiti Superski – il maggiore comprensorio sciistico d’Italia con un’estensione di circa 3000 km – l’Alta Badia spalanca le sue porte a ben due nuovi impianti di risalita con una portata oraria molto elevata. “Siamo in grado – spiega Andy Varallo, vicepresidente DSS – di portare gli utenti da un punto a valle ad un punto a monte con una fluida distribuzione del traffico, evitando così file e assembramenti. Tutto il Dolomiti Superski sta lavorando all’incremento degli impianti di risalita e dei collegamenti, e molte società hanno voluto portare a termine gli investimenti iniziati lo scorso anno. Per il futuro abbiamo molti progetti, tra cui quello di migliorare i collegamenti con l’Alta Badia da Cortina d’Ampezzo, Plan de Corones, e Val di Fassa”.

“C’è tanta voglia di ricominciare – aggiunge la presidente Ghezzi – ma una delle prima cose da fare è uscire dall’equivoco del weekend burrascoso dell’8 marzo. Noi impiantisti siamo il traino di una filiera importante, spegnere gli impianti significa spegnere la ristorazione, gli alberghi, le scuole di sci. E’ nostra la responsabilità socio-economica della montagna, ed è nostra la responsabilità di un uso consapevole degli impianti in tutta sicurezza. Ricordiamoci che il trasporto sugli impianti di risalita ha una durata brevissima, e che questa estate tutte le cabine viaggeranno con i finestrini abbassati per consentire una corretta areazione. Il trasporto a fune è sicuro, non è la fonte del contagio, ma lo sono piuttosto i contesti di assembramento del divertimento accessorio allo sci, che lo Stato ha già provveduto a regolamentare. Abbiamo inoltre la fortuna di poterci avvalere di un progresso tecnologico straordinario, che ci è stato d’aiuto anche in un momento drammatico come quello durante e post Covid-19, dai collegamenti online ai moderni dispositivi di sicurezza”

Esperienze, queste, fruibili anche da chi preferisce non avventurarsi in quota. Come ricorda l’assessore Lobbia, “anche Asiago offre un ventaglio di possibilità per gli amanti della montagna. I dolci pendii sono infatti perfetti per i trekking, le passeggiate a cavallo, l’orienteering, le due ruote, il golf. Questa estate garantiremo tutti gli eventi che rendono ricca la nostra stagione estiva, naturalmente con un protocollo a garanzia della sicurezza dei nostri ospiti e dei nostri cittadini”.

 

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