venerdì, 8 Novembre 2024

Scoppia il caso dei biglietti ‘dopati’ al Colosseo

Dall’assessore di Roma Capitale alle associazioni di categoria, il mondo turistico sollecita un pronto intervento da parte del ministero dei Beni culturali sulla vendita dei biglietti per l’accesso al Colosseo. “Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e la direttrice del Parco Archeologico Alfonsina Russo non possono più restare a guardare. Bisogna fermare la vergognosa ‘vendita dopata’ dei biglietti del Colosseo che, sui canali paralleli ed esteri, arrivano a prezzi davvero folli. Un fenomeno odioso che danneggia l’immagine di Roma, i turisti e i tour operator che rispettano le regole”, ha detto su Instagram l’assessore al Turismo di Roma Capitale Alessandro Onorato.

A fargli eco Isabella Ruggiero, presidente di AGTA, l’associazione nazionale delle guide turistiche: è un fenomeno
che c’è da anni che sembra non essere un problema risolvibile per nessuna amministrazione. Questo nonostante l’ordinamento di pulizia urbana che li ha resi illegali”. Stiamo parlando dei saltafila o promoter, ovvero personaggi che di fronte al Colosseo, ma anche all’uscita della metro, fermano i turisti  chiedendo “Avete il biglietto per il Colosseo?” oppure “Volete un tour per il Colosseo?”. Il prezzo che viene richiesto è di almeno 50 euro con guida e auricolare, in genere si paga in contanti, ma alcuni promoter per rassicurare il cliente si sono dotati di pos mobile oppure sono collegati a due sportelli di vendita di biglietti dentro la metro che vendono biglietti a 39, 42 e 60 euro quando il prezzo di base è 18.

I “saltafila” sono illegali dal novembre 2018 quando la Giunta di Virginia Raggi aveva approvato un regolamento di pulizia urbana in cui si vietava la vendita in strada di pacchetti turistici in 14 aree centrali e siti Unesco della Capitale. Il secondary ticketing a prezzo maggiorato è vietato, per questo le piattaforme offrono almeno qualche servizio in più dall’audio guida, al video multimediale.

Dal canto suo anche Fiavet-Confcommercio rinnova la sua denuncia nei confronti della situazione insostenibile per l’acquisto della biglietteria del Colosseo ribadita da Alessandro Onorato, secondo cui le imprese italiane, tour operator e agenzie di viaggi, non riescono più a lavorare. Inoltre tanti turisti tornano a casa senza aver visto il Colosseo, considerato anche che i biglietti messi in vendita al giorno sono 11.000, ancora meno del 2019.

Nei giorni scorsi anche l’Antitrust è intervenuta con un avviso di “avvio di procedimento istruttorio per le pratiche commerciali scorrette” nei servizi di biglietteria del Parco Archeologico del Colosseo acquistati dalle piattaforme online per poi essere rivendute a prezzi triplicati o quadruplicati. Entro 20 giorni dall’avvio dell’istruttoria le parti convolte dovrebbero replicare ufficialmente alla richiesta di chiarezza dell’Antitrust.

Si evidenzia infatti che i biglietti emessi dal rivenditore ufficiale, CoopCulture, tramite la piattaforma online, si esauriscono entro pochi minuti dalla messa in rete, poiché sembra non siano stati adottati strumenti per limitare l’accaparramento da parte di sistemi automatici che usano i cosiddetti Bot, citati anche da Alessandro Onorato .

Già a maggio scorso Fiavet-Confcommercio aveva denunciato questa situazione ricordando inoltre che CoopCulture non è più il gestore della biglietteria del Parco Archeologico del Colosseo da gennaio 2023, almeno a quanto attestano i media, perché nessun operatore turistico che lavora giornalmente con questo fornitore ha ricevuto comunicazione in merito all’assegnazione del bando ad altro gestore.

Coopculture, operante per conto del Ministero della Cultura, doveva lavorare in proroga fino a luglio, mese in cui era atteso l’avvicendamento del nuovo gestore, ma sembra che ci sia una proroga fino a novembre, anche se non ci sono comunicazioni ufficiali in merito. “Uno dei monumenti più importanti al mondo, gestito in questo modo, mette Roma e l’Italia in una cattivissima luce nei confronti del turismo e vanifica il grandissimo lavoro di promozione internazionale che imprese e Istituzioni continuano a mettere in atto per attrarre visitatori nel nostro Paese” afferma il presidente di Fiavet, Giuseppe Ciminnisi. “Il mondo turismo organizzato italiano è escluso dalla vendita dei biglietti per il Parco Archeologico del Colosseo – continua Ciminnisi – attualmente è impossibile per un’agenzia di viaggi o un tour operator ottenere un codice prenotazione”.

L’appello di Onorato è stato condiviso anche da Federalberghi Roma: “ci auguriamo che le Istituzioni intervengano prontamente, ad ogni livello, per porre rimedio a questa situazione che danneggia fortemente l’immagine della città ed il suo turismo,” ha detto il presidente di Federalberghi Roma Giuseppe Roscioli. “In questo periodo di grande ripresa per Roma è fondamentale che il monumento simbolo della nostra capitale possa essere visitato da tutti ad un prezzo equo ed i turisti, i tour operator e gli stessi albergatori non siano danneggiati, anche indirettamente, nelle loro attività da chi non rispetta le regole”, ha concluso.

Immediata la replica da parte del Ministero: “In questi mesi abbiamo alacremente lavorato per giungere rapidamente al biglietto nominativo e superare la montagna di contenziosi giuridico-amministrativi ereditati dalla precedente gestione. L’obiettivo che s’intende raggiungere con il nuovo gestore del servizio di bigliettazione è quello di estendere, a tutte le tipologie degli oltre 20.000 biglietti che dall’inizio del 2023 vengono emessi quotidianamente, la nominatività al momento della prenotazione on line, come accade per gli eventi sportivi negli stadi, per poi presentare un documento di riconoscimento valido al momento dell’ingresso”, fanno sapere del Ministero della Cultura.

“Inoltre, è già stata introdotta, e sarà ampliata, la quota dei titoli di ingresso riservata alla vendita in loco nel giorno
in cui i turisti intendono visitare il Parco – proseguono -. Ogni persona potrà acquistare un solo biglietto. Su queste
problematiche per altro già da tempo è attiva e fondamentale la collaborazione che da sempre esiste con tutte le forze
dell’ordine per contrastare il fenomeno del bagarinaggio e dell’accaparramento dei biglietti”.

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