sabato, 27 Aprile 2024

Shopping tourism, sale la voglia di Italia tra gli stranieri

Un 2024 sempre più all’insegna dello shopping tourism con il numero di shopping tourist internazionali in Italia che potrebbe crescere ancora. È la previsione che emerge dall’ultima edizione del report presentato da Francesco di Cesare, presidente di Risposte Turismo alla settima edizione di Shopping Tourism – il forum italiano.

A supportare queste previsioni, ci sono alcuni importanti indicatori, tra cui: la ripartenza attesa dei flussi turistici dei mercati asiatici verso l’Italia e, in particolare, della Cina, tradizionale bacino di riferimento per lo shopping tourism nel nostro Paese; a livello internazionale, una propensione a viaggiare e spendere di più per shopping, tendenza di cui potrà beneficiare anche l’Italia; la crescita turistica delle grandi città nazionali dello shopping tourism registrata già lo scorso anno rispetto al 2019, trainata dai viaggiatori internazionali.

Secondo Di Cesare, “per far crescere il fenomeno nel nostro Paese saranno necessari anche interventi in campo pubblico, non solo a livello nazionale, come recentemente avvenuto sulla soglia del tax free shopping, ma anche regionale e locale, rendendo ad esempio lo shopping tourism il protagonista di campagne di comunicazione”.

“Questo segmento turistico – ha aggiunto il ministro del Turismo Daniela Santanchè – rappresenta un’opportunità significativa per l’economia italiana, offrendo uno spazio unico per promuovere i nostri prodotti, valorizzare le tradizioni artigianali e attrarre visitatori da tutto il mondo. Le strade di città come Milano, Firenze, Roma e Venezia diventano vere e proprie passerelle, offrendo non solo prodotti di alta moda, ma anche un’esperienza culturale unica”. Inoltre, secondo il ministro, l’abbassamento della soglia minima del Tax Free Shopping da 154,94 a 70 euro “garantirà un incremento di domanda finale estera in Italia di quasi 200 milioni di euro l’anno, a cui poi si dovrà sommare l’effetto indotto sul numero dei viaggiatori attirati in Italia, di cui beneficherà l’intera industria turistica, stimolando investimenti e attivando nuovi posti di lavoro nel settore”.

“Per i turisti internazionali lo shopping è uno dei principali motivi per visitare l’Italia, divenendo un motore trainante dell’economia ha osservato Stefano Rizzi, managing director di Global Blue Italia – . Nel 2023 la spesa Tax Free ha superato i livelli pre-pandemia (+19%), nonostante alcune nazionalità importanti come quella cinese non abbiano ancora registrato un full recovery. Ciò testimonia l’importanza che il viaggiatore attribuisce all’esperienza dello shopping nel nostro Paese, con il Fashion&Clothing – tra cui i prodotti “Made in Italy” più desiderati – che costituisce il 76% della spesa totale”.

Anche dal punto di vista dei luoghi dello shopping, l’analisi di Risposte Turismo evidenzia risultati a sostegno della crescita attesa dello shopping tourism in Italia. Per quanto riguarda i department store, in Italia i marchi più diffusi sono Coin (con 40 punti vendita, includendo il brand Excelsior e gli Outlet) e Rinascente (9 punti vendita attivi nel 2024). A questi si affiancano altre realtà come, ad esempio, DFS Italia con il suo unico punto vendita a Venezia (T Fondaco dei Tedeschi), 10 Corso Como, con un unico punto vendita a Milano – e sedi a Pechino, Shanghai, Tokyo, Seul, New York – Eataly (12 punti vendita in Italia) ed altri 7 store di format minori, e Peck (con 3 punti vendita a Milano e uno a Forte dei Marmi). Oltre a outlet e department store, è confermata la rilevanza anche delle vie dello shopping.

Infine, durante il forum, Risposte Turismo ha annunciato l’avvio di nuove azioni volte a rafforzare il “prodotto” shopping tourism in Italia e destinate, in particolare, agli operatori internazionali. Tra di esse, l’attivazione sul sito del forum di una nuova sezione, all’interno della quale tutti gli attori impegnati in Italia nel binomio turismo & shopping (dalle vie dello shopping ai luoghi di travel retail, dai sistemi di pagamento fino ai personal shopper e molti altri) possono già inserire una serie di informazioni (ambito di attività, tipologia di prodotti o servizi offerti, localizzazione geografica, etc.) manifestando il proprio interesse verso lo sviluppo di nuove progettualità.

“In questo modo – ha affermato Francesco di Cesare – puntiamo a rafforzare il posizionamento dell’intera Italia su questo prodotto e fornire agli operatori internazionali uno strumento utile per intercettare e meglio soddisfare i turisti dello shopping che scelgono l’Italia”.

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