martedì, 5 Novembre 2024

L’enogastroturismo in Italia vale oltre 12 miliardi di euro

Non si ferma la corsa del turismo enogastronomico in Italia, a rivelarlo il rapporto di Isnart-Unioncamere, presentato a Bari all’open day Coldiretti, che stima un impatto economico di oltre 12 miliardi (15,1% totale turismo) per quanto riguarda le spese legate all’agroalimentare. Il turismo enogastronomico, nel 2017 arriva a contare 110 milioni di presenze nelle strutture ricettive (il doppio del 2016), il 43% delle quali dovute al turismo italiano (47 milioni di presenze), mentre il 57% al turismo internazionale (63 milioni di presenze.
I dati confermano come la gastronomia italiana stia assumendo sempre più un ruolo importante sia economico che culturale. Tra le attività più praticate nel corso della vacanza da tutti i turisti, oltre il 13% sono legate a degustazioni di prodotti enogastronomici locali, mentre l’8,6% effettua acquisti di prodotti artigianali ed enogastronomici tipici del territorio.
Il 6,6% dei turisti ama partecipare agli eventi enogastronomici durante il soggiorno. Gli elementi che soddisfano di più riguardano la qualità dell’offerta enogastronomica locale: sia in generale, la qualità del mangiare e del bere (per la quale il voto medio espresso è il più alto, pari a 8 sia per gli italiani che per gli stranieri), ma anche la qualità della ristorazione locale in particolare (7,6) ed i relativi costi (7,5). Nel 2018, proclamato Anno del cibo italiano nel mondo dal Mipaaf e Mibact, “va promosso – dice Roberto Di Vincenzo, presidente Isnart – il legame tra cibo, paesaggio e cultura; una identità italiana”.

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