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Tavolo di ping pong sul Grand Hotel Des Palmes

di Toti Piscopo direttore editoriale di Travelnostop.com

La recente vicenda legata alla paventata chiusura a Palermo del Grand Hotel delle Palme, attualmente prevista per il 4 gennaio, riapre un dibattito mai sopito tra i soggetti pubblici ed i soggetti privati che, a diverso titolo, operano nel settore del turismo. Le loro dichiarazioni pubblicate nell'odierna edizione di sicilia.travelnostop.com rimbalzano come in una partita di ping pong. Da una parte gli albergatori aderenti a Federalberghi che, per bocca del loro presidente Nicola Farruggio, lamentano l'assenza della politica che ignora il turismo e le tante criticità che il comparto deve affrontare: pressione fiscale, costo del lavoro, ricettività improvvisata e non monitorizzata.
Ribattono all'unisono Orlando e Giambrone, ricordando in un comunicato che "a Palermo nell'ultimo anno si è registrato, proprio nelle strutture alberghiere un aumento delle presenze turistiche, in particolare quelle straniere. A riprova allegano al comunicato una tabella di Federalberghi che indica un incremento di arrivi, da gennaio a settembre, del 7,66% e di presenze del 6,22%. Sottolineano – ancora – che "tale ripresa è dovuta ad una rinnovata visibilità della città a livello internazionale ed una stretta collaborazione tra tutti gli operatori e l'Amministrazione". Ricordano gli addetti ai lavori che l'incremento di arrivi e di presenze non sempre corrisponde ad un incremento di fatturato o meglio di redditività, ma va dato comunque atto che questa Città, da un anno a questa parte ha girato pagina e piccoli segnali di cambiamento che, certo non cambiano la realtà delle cose, si registrano e possono ispirare una punta di ottimismo.
Le diverse dichiarazioni sono il rimbalzo di responsabilità per due verità non contrapposte, ma che fanno emergere i tanti errori del passato commessi da una pubblica amministrazione quanto mena distratta e disattenta e da una categoria non sempre attenta e preparata ai cambiamenti del mercato.
Un segnale purtroppo assolutamente insufficiente rispetto al livello di esasperazione che hanno raggiunto le Aziende sempre sotto schiaffo di una burocrazia esasperante e contraddittoria, di forme di abusivismo e di abusi diffusi e da tanti tipi di  balzelli e tassazioni alcune particolarmente inique come quelle della Tarsu che incombono sugli albergatori come una spada di Damocle. Responsabilità passate ma che riaffiorano in questo presente e che vanno affrontate e risolte con determinazione.
Da queste pagine, già in passato ed anche se in un ruolo diverso, si era auspicato un'alleanza strategica tra le categorie che concorrono alla filiera turistica e l'Amministrazione Comunale. Molto più di una "stretta collaborazione" con tutti gli operatori o di "affascinanti etichette" vuote di contenuti. Un'alleanza strategica per affrontare in maniera straordinaria, problemi di straordinaria normalità la cui soluzione passa attraverso piene assunzioni di responsabilità anche da parte degli imprenditori spesso portati a delegare ad altri responsabilità che a volte sono proprie. Ovviamente nessuno va colpevolizzato, ma sicuramente va creato, anche sul piano culturale e d'innovazione, un momento zero da cui ripartire per rilanciare l'economia turistica di questa Città e di questa regione, avendo la consapevolezza che ogni soggetto ha pur sempre qualche "mea culpa" da recitare.
Certo è che, sulla dolorosa scelta degli amministratori del Grand Hotel des Palmes, e sulle annunciate altre scelte di ridimensionamento del Gruppo Acqua Marcia, sembrano prevalere le vicende giudiziarie della Famiglia Caltagirone rispetto a quelle di mercato. Ma ciò non può costituire alibi per nessuno. L'augurio è che comunque la partita di ping pong possa avere un solo vincitore: il rilancio del turismo della nostra regione.