Otto marocchine, due egiziane e una tunisina sono le undici aspiranti guide che il Museo Egizio di Torino sta addestrando in questi mesi, affinché possano diventare entro maggio, guide qualificate per occuparsi dei turisti di lingua araba. Il corso, finanziato con un bando della Compagnia di San Paolo, è un’idea dell’associazione che sotto la guida di Maria Adele Roggero, responsabile dei progetti di integrazione, ha assoldato due esperte archeologhe del Museo Egizio come insegnanti.
“Le ragazze hanno iniziato a studiare a novembre — ha spiegato Roggero — un mercoledì ogni 15 giorni hanno lezione al Museo per imparare la storia e la disposizione dei manufatti in esposizione”. Studiano tra le 12 e le 15, un orario in cui al museo non c’è il pienone. Saranno guide in lingua araba ma, se necessario, anche italiana, perché tutte parlano l’italiano molto bene”. Poiché sarebbe impossibile imparare in pochi mesi tutto sul patrimonio del secondo museo al mondo per importanza sulla civiltà egizia, il corso si concentra solo su alcuni aspetti, quelli più quotidiani e che abbracciano più in generale tutto il Nord Africa, ad esempio l’uso delle spezie, la cura del corpo e gli ornamenti.