“In un noto resort di Vieste, sul Gargano, stanno comunicando ai propri clienti adeguamenti tariffari del 75% rispetto ai contratti di soggiorno siglati nei mesi scorsi, giustificando tale scelta con l’esigenza di dover garantire la sicurezza all’interno della struttura a seguito delle disposizioni legate al Covid”. È la denuncia del Codacons a cui si è rivolta una coppia alla quale, “per un soggiorno di 14 notti”, è stato chiesto un aumento “del 75%, da 4.200 euro a 7.350 euro”. Secondo quanto riferisce l’associazione di consumatori, la coppia aveva prenotato lo scorso febbraio la propria vacanza estiva presso il resort in questione, versando una caparra di 1.260 euro. Per “un soggiorno dall’1 al 15 agosto, in pensione completa – precisa il Codacons – la struttura a Vieste aveva proposto loro, a febbraio, un preventivo da 4.200 euro, sottoscritto dalla coppia che provvedeva a versare la caparra. Nei giorni scorsi, però, l’amara sorpresa, comunicata con una mail: la struttura informava i turisti che ‘a causa della pandemia Covid-19, purtroppo abbiamo dovuto adeguare i nostri standard di sicurezza prendendo la drastica decisione di aprire solo un terzo del Resort'”.
Pertanto, prosegue il Codacons, “per lo stesso soggiorno, alle medesime condizioni, la struttura di Vieste ha richiesto il pagamento di 7.350 euro, ossia il 75% in più rispetto alla cifra pattuita”.
La coppia, riferisce l’associazione di consumatori, “ha rifiutato l’offerta e la struttura ha proposto di rimborsare la caparra attraverso un voucher da utilizzare presso lo stesso resort entro il 2021, oppure in 5 rate da corrispondere periodicamente”.
“Capiamo le difficoltà degli operatori turistici – spiega il presidente del Codacons, Carlo Rienzi – ma applicare un rincaro del 75% alle tariffe per far fronte alle esigenze di sicurezza imposte dal Covid appare una scelta folle, che allontanerà i turisti dalle strutture ricettive a tutto beneficio di abusivi e case vacanza improvvisate. Occorre verificare se gli operatori che impongono aumenti abbiano ricevuto i sussidi previsti dalla legge, perché in tal caso qualsiasi adeguamento sarebbe illegittimo”.