Oltre 3 milioni di arrivi e 15 milioni di presenze fanno crescere la domanda di beni e servizi per 6.574 le piccole e medie aziende coinvolte nel mercato turistico regionale. Più di una 1 impresa su 5, delle 35mila realtà artigiane della Sardegna, è coinvolta, direttamente o con l’indotto, nel mercato turistico regionale. Sono, infatti, ben 6.574 le pmi che si occupano di attività legate alle vacanze e allo svago: trasporti, ricettività, ristorazione, agroalimentare, servizi turistici, benessere, intrattenimento, attività ricreative e culturali ma anche produzione e vendita di monili, artigianato artistico, abbigliamento e calzature. Sono questi alcuni dei numeri chiave del dossier ‘Imprese e valore artigiano in Sardegna 2019’, realizzato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna su dati Istat, Unioncamere e Movimprese.
A livello nazionale, come peso di imprese artigiane coinvolte nel turismo, la Sardegna occupa la sesta posizione; prima la Sicilia con il 22,1%, seconda la Campania con il 21,1%, contro una media Nazionale, del 16%. Tra le province (vecchi confini) Cagliari raggruppa 2.621 imprese (il 19,8% delle imprese artigiane coinvolte rispetto al totale iscritto nella Camere di Commercio), Sassari 2.292 (18,4%), Nuoro 1.242 (19,4%) e Oristano 419 (15,6%).
“Il brand Sardegna deve essere da impulso per la nascita di nuove imprese artigiane – commenta Antonio Matzutzi, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – ciò lo si può fare continuando a investire nel Prodotto, nella Programmazione e nella Promozione e, soprattutto, credendoci. In ogni caso, è necessario tenere sempre ben presente come l’artigianato non significhi solo attrazione turistica, ma anche valorizzazione di tutta la filiera di servizi che genera ricadute positive sull’intera economia di un territorio”.