Le perle della Sardegna ritornano per tutti, cittadini e turisti, dopo 40 anni. La spiaggia di Porto Tramatzu, a Capo Teulada è finalmente libera dalle servitù militari. Per quel tratto costiero precluso al pubblico, il ministero della Difesa ha formalmente avviato le procedure per la cessazione della concessione marittima sulla spiaggia.
“È un passo in avanti nello sviluppo socio-economico del territorio. Ho sempre affermato che la Difesa deve essere sempre più aperta e inclusiva in una moderna concezione ‘dual use’ dei poligoni militari e delle aree addestrative e oggi lo stiamo dimostrando. E faremo ancora di più”, spiega Elisabetta Trenta, ministro della Difesa che ha ricevuto nella sede del Ministero Francesco Pigliaru, presidente della Regione Sardegna, per dare esecuzione alla cessione anticipata della spiaggia e di una porzione del terreno retrostante.
Pigliaru ha garantito che negli stessi luoghi è prevista “l’istituzione degli Osservatori ambientali e dei progetti di ricerca. Ora Porto Tramatzu viene aperta a tutti i cittadini, sardi e non”.
La stessa attività militare, inoltre, non cesserà del tutto: proseguiranno alcune attività del poligono e, prevedendo convenzioni di uso, sono previste clausole di protezione sociale per il personale della Difesa appartenente alle fasce di reddito più basse.
Porto Tramatzu è la principale spiaggia situata al limite del Poligono di Capo Teulada e fin dal 1957, all’epoca dell’istituzione della seconda più grande servitù militare d’Italia con 7.200 ettari, fu destinata all’uso militare.
Soddisfatta anche Emanuela Corda, capogruppo M5s in Commissione Difesa, che ha ringraziato il ministro “per essersi impegnato nella velocizzazione dell’iter”.