Anche il mare e le spiagge della Sardegna hanno bisogno di eroi pronti a proteggerle. Ne sono convinti al Comune di Cabras e all’Area marina protetta del Sinis che hanno presentato il progetto ‘Sinis Sentinels’, le sentinelle del Sinis, gruppi di volontari che – dal 15 giugno al 15 settembre – opereranno per sensibilizzare e informare chi potrà recarsi nelle spiagge del Sinis e chi navigherà all’interno dell’area marina protetta. “È difficile quantificare quanta sabbia sia stata rubata negli anni – dice il direttore dell’Area marina protetta del Sinis, Massimo Marras – Recentemente abbiamo riportato nel Sinis 600 kg di sabbia sequestrata durante i controlli. Ci sono stati consegnati anche 10 scatoloni pieni di conchiglie, gusci di ricci o scheletri di animali sequestrati in aeroporto. Con il progetto delle ‘Sentinelle’ si vuole far comprendere ai cittadini l’importanza dell’Area marina, invitandoli a sporcarsi le mani e partecipare per difenderla”.
Il progetto è stato approvato dalla giunta comunale di Cabras ed stato redatto proprio dall’Area marina protetta del Sinis, in collaborazione con l’associazione sportiva e di promozione sociale ‘Sea Scout’, la prima che sarà coinvolta nell’iniziativa, e con Ias-Cnr, Istituto per lo studio degli impatti antropici e sostenibilità in ambiente marino del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
“Sinis Sentinels rappresenta la continuità rispetto ai progetti portati avanti per la tutela dei litorali – ha evidenziato il sindaco di Cabras, Andrea Abis – la nostra idea è quella di coinvolgere sempre di più la popolazione e il mondo del volontariato, far maturare una maggiore coscienza culturale e ambientale nelle persone. Secondo noi sensibilizzare i cittadini è il primo passo per sensibilizzare tutti. Se loro rispettano le regole, le faranno anche rispettare, segnalando ai visitatori i comportamenti sbagliati. È necessaria anche una azione incisiva da parte delle forze dell’ordine: bisogna rispondere in maniera ferma a chi depreda il nostro territorio: costringerli a pagare le multe”.