La Regione Sardegna ha deciso sperimentare per un anno il cosiddetto ‘nuovo modello sardo’ dei trasporti che si basa su tre pilastri: gli oneri di servizio pubblico (la continuità territoriale), gli aiuti diretti ai vettori per l’attivazione di nuove rotte stabili e annuali e il contributo sociale ad alcune fasce di passeggeri per i voli europei fuori dalla continuità territoriale.
La prima novità – la Sardegna è la prima regione italiana ad attuarlo – è il meccanismo degli aiuti ai passeggeri, mutuato dal modello Baleari e adattato. Da oggi ogni sardo potrà vedersi rimborsato il biglietto di un volo da e per l’isola da tutte le destinazioni europee non coperte da continuità territoriale.
Per richiedere il rimborso sarà operativa dal prossimo febbraio (ma potranno essere rimborsati i voli effettuati dall’approvazione della delibera, questo pomeriggio) una piattaforma specifica in cui caricare i propri o biglietti e i documenti. A provvedere all’erogazione del contributo saranno i rispettivi Comuni di residenza del passeggero. Destinatari della misura i giovani under 25 e gli anziani over 65 (il 46% della popolazione sarda) cui saranno destinati tre tipi di importi a seconda del costo del volo: 25 euro di rimborso per biglietti
compresi tra i 100 e i 125 euro; 50 euro di rimborso per prezzi che vanno dai 125 ai 175 e 75 euro per la fascia di prezzo 175-500 euro. Ciascun sardo potrà usufruire durante l’anno della sperimentazione dei contributi fino a un massimo di mille euro totali. La misura specifica è finanziata con 8 milioni.
“Questa sperimentazione ci consentirà di acquisire e monitorare tutti i dati di traffico in modo da costruire un modello di continuità da proporre all’Ue che contenga le migliori pratiche”, ha spiegato il presidente della Regione Christian Solinas illustrando il provvedimento.
“È una giornata lieta, stiamo mettendo in campo le misure strutturale che possono sopperire alle carenze e alle criticità dell’attuale modello”, ha specificato l’assessore dei Trasporti Antonio Moro.