La nuova dirigenza della Sac, la società di gestione dello scalo di Fontanarossa, è alla ricerca di soluzioni alternative per risolvere la questione alla chiusura dello scalo di Catania dal 5 novembre al 5 dicembre. "Siamo al fianco dell'Enac, impegnata con il presidente Vito Riggio e con il ministro delle infrastrutture Corrado Passera, nella ricerca di soluzioni alternative per garantire la mobilità dei siciliani, per i quali l'aeroporto internazionale di Catania rappresenta l'unica reale infrastruttura in grado di rispondere alla domanda di trasporto da/per la Sicilia di circa 3,5 milioni di residenti" affermano in una nota il presidente e l'ad della Sac, Giuseppe Giannone e Nico Torrisi.
"Apprezziamo – aggiungono Giannone e Torrisi – l'interesse manifestato in questi giorni dal mondo imprenditoriale, politico e dalla società civile per individuare soluzioni alternative alla chiusura di Fontanarossa che non penalizzino la comunità e il sistema produttivo della Sicilia Orientale".
Il nuovo cda, eletto giovedì scorso dall'assemblea dei soci composta dalle Camere di Commercio di Catania, Siracusa e Ragusa, le Province Regionali di Catania e Siracusa, l'Irsap di Catania, si è insediato ieri. Insediati anche i consiglieri Alfio Pagliaro e Giuseppe Consoli (Camera di Commercio di Catania) scelti, secondo l'indirizzo della Spending Review, tra i funzionari degli enti soci.
E appena insediato, Torrisi traccia un primo bilancio della stagione: "Che quello in corso sia l' 'annus horribilis' del trasporto aereo siciliano – sottolinea Torrisi – è un dato di fatto. Che le cose vanno male, poi, nel turismo in generale lo diciamo già da qualche anno. Vorrei però far notare – evidenzia – che ci sono anche notizie positive. C'è stata infatti una leggera risalita turistica in Sicilia in controtendenza rispetto ad altre regioni".
Ma l'emergenza al momento è la questione Wind Jet. "Affronteremo subito questo problema – dice Torrisi – che riguarda da molto vicino anche la Sac per tre ordini di motivi. In primo luogo perchè Wind Jet generava il 25% del traffico passeggeri su Fontanarossa. Poi, perchè vi sono le situazioni creditorie ancora aperte. Il terzo e ultimo motivo – sottolinea- è quello della piena solidarietà a tutti quei lavoratori che sono direttamente coinvolti. Non ultimi, parlando da presidente regionale di Federalberghi, anche tutti gli albergatori che ‘farebbero a meno' di quella importante fetta del 25% di passeggeri che non arriverebbero più".