venerdì, 3 Maggio 2024

Donnafugata Resort e Comune di Ragusa ai ferri corti per la spiaggia

Scoppia la polemica tra il Donnafugata Golf Resort & Spa e il Comune di Ragusa per la costruzione di uno chalet con ombrelloni e lettini a disposizione dei clienti del resort.

Inizialmente, il Comune aveva autorizzato i lavori di installazione della pedana sulla spiaggia di Randello, salvo successivamente revocare la stessa autorizzazione e ordinare la rimozione della pedana e il ripristino dei luoghi alla stessa impresa incaricata dei lavori..

Una mossa che ha portato la struttura alberghiera a chiedere un risarcimento di un milione di euro al Comune di Ragusa per l’ordinanza con cui è stato imposto di rimuovere passerella e approdo in spiaggia. Ma la Procura di Ragusa, che ha sequestrato il manufatto, ha scoperto che il gruppo spagnolo, proprietario della struttura turistica, pagava un canone annuo di 400 euro per piantare lettini, ombrelloni, passerella e furgone bar.

Dal canto suo, la giunta municipale ha deliberato di resistere in giudizio nel ricorso presentato avanti al Tar Catania dal Donnafugata Resort.

Ma nell’indagine ci sono anche tre gli indagati: il legale rappresentante della struttura; il dirigente provinciale di un ufficio per abuso d’ufficio in concorso; un imprenditore comisano per violazione di norme edilizie. A quanto pare, la richiesta di una consistente somma da parte del villaggio turistico, sarebbe dovuta a un presunto danno d’immagine che il Donnafugata Resort avrebbe subito in seguito alla diffusione della notizia relativa alla sospensione dei lavori, sospensione ordinata dal Comune due giorni dopo il sopralluogo dei vigili urbani.

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