martedì, 19 Novembre 2024

I balneari al governo regionale: aiutataci a salvare gli stabilimenti

 

“Consentire ai gestori dei lidi di potere avviare i lavori di manutenzione degli stabilimenti così come avvenuto in altre regioni come Luguria, Marche, Abruzzo, Emilia Romagna e Veneto e prevedere un protocollo di sicurezza da seguire per la riapertura”. Sono due delle richieste avanzate al Governo regionale dalle maggiori associazioni di balneari dell’Isola: Fiba Confesercenti Sicilia, Sib Confcommercio Sicilia e Cna Balneari Sicilia.

I vertici delle tre sigle di categoria – Alessandro Cilano (Confesercenti), Ignazio Ragusa (Confcommercio) e Gianpaolo Miceli (Cna) – hanno inviato una nota unitaria con alcune richieste precise che guardano all’immediato ed alla situazione finanziaria ma anche alla riapertura chiedendo l’avvio di un confronto per la predisposizione di un protocollo che fissi le misure di distanziamento e di sanificazione degli ambienti a cui attenersi per poter riaprire. “Non possiamo perdere tempo. La stagione 2020 è compromessa – dicono Cilano, Ragusa e Miceli – ma se vogliamo evitare il peggio è necessario proiettarci al dopo emergenza e lavorare già in quest’ottica”.

Nella scaletta degli interventi da attivare “nella stesura del documento di finanza che sarà sottoposto all’approvazione della giunta regionale, c’è l’esenzione del canone per le concessioni demaniali e la restituzione degli stessi a chi ha già pagato gli oneri”, si legge nella nota. Per dare certezze e garanzie sul futuro ai gestori si chiede inoltre di “mettere in discussione presso la Commissione all’Ars il decreto assessoriale che estende le concessioni balneari, semplificando i processi di estensione e spostando il termine per la presentazione delle istanze a fine luglio”.

“La presenza degli stabilimenti balneari – si legge ancora nel documento unitario – costituisce un presidio fondamentale per la sicurezza di tutto ciò che accade sui litorali. Un presidio che oggi diviene quanto mai strategico quale ulteriore garanzia, almeno nel perimetro di propria competenza, che la fruizione delle spiagge avvenga nel rispetto delle misure preordinate ad evitare comportamenti in violazione delle norme di contenimento dei contagi da COVID 19”.

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