734 mila euro nelle casse comunali di Palermo dall’imposta di soggiorno. Nel secondo trimestre 2014, il capoluogo ha registrato 202 mila pernottamenti, per un introito di 230.367 euro, di cui 205 mila incassati dagli alberghi (88%) e la restante parte da strutture extralberghiere.
Nel terzo trimestre i pernottamenti sono stati 443.994, per un introito di 503.612 euro, di cui l’87% incassato dagli alberghi.
I pernottamenti totali del secondo e terzo trimestre (dal 17 maggio al 30 settembre) dell’anno sono stati 646.030, per un introito di 733.979 incassato per l’88% dagli alberghi.
Gli alberghi in città sono 64, i B&B 139, gli affitta-camere 24, le residenze turistico-alberghiere 6, le case per ferie 4, le case-vacanze 7, gli ostelli 3 e un campeggio.
Ma la Federalberghi locale richiama l’attenzione sull’offerta ricettiva parallela che sfugge a qualunque regola, considerato che dall’extralberghiero arriva solo il 12% degli introiti dell’imposta di soggiorno.
“Oltre alla confusione generata nel mercato, dai cosiddetti falsi alberghi, assai penalizzanti per l’intero sistema ricettivo – si legge in una nota di Federalberghi – oggi, di fatto, si concretizza un danno economico verso l’azione di sviluppo turistico che l’amministrazione sta provando a realizzare proprio con gli operatori del turismo e con l’aggravante del mancato introito per le casse comunali. Non esistono cifre ufficiali sul sommerso ma dai dati registrati dai principali portali di prenotazione internazionali, il numero delle realtà che, a vario titolo, offrono accomodation ai turisti nella città di Palermo è certamente più del triplo rispetto a quello ufficiale e censito, senza considerare il numero relativo dei posti letto effettivi e commercializzati. Un danno, questo, anche per quelle strutture extralberghiere regolari, che lamentano l’applicazione delle normative. Per questo motivo é ormai indispensabile che tali attività siano soggette ad un’efficace sistema di controlli”.