Chiarezza e programmazione: è quello che chiede il presidente di Confindustria Messina Alfredo Schipani a proposito della diatriba tra Comune e Autorità Portuale, relativa alle aree ex Ente Porto.
“Si continua a perdere tempo prezioso e risorse che sarebbero invece necessarie per donare una spinta alla ripresa economica della città – commenta Schipani – non è possibile che si ritorni a discutere del Piano Regolatore Portuale, dando peraltro agio alla Regione di temporeggiare ulteriormente nella sua approvazione, quando esso è stato approvato in Comitato Portuale alla presenza degli allora rappresentanti del Comune stesso. Senza entrare nel merito di un piano regolatore certamente datato, è indubbio che la città non può più permettersi ulteriori ritardi al percorso di risanamento di una delle zone più suggestive di Messina, la zona Falcata, che potrebbe finalmente trasformarsi in uno dei cuori pulsanti dell’economia, non solo turistica.
Se il Comune ha dei progetti li porti avanti nelle sedi opportune, – aggiunge – in particolare in Comitato Portuale così da discuterli e condividerli, vista la palese incapacità, sia finanziaria che gestionale, evidenziata nella manutenzione e nella gestione ordinaria della città, come ad esempio il lungomare del Ringo, risanato dall’Autorità Portuale e poi consegnato al Comune. Non è comprensibile il motivo per cui si tolga la competenza di aree ad enti che potrebbero programmare il risanamento per assegnarle, invece, ad un Comune che fatica a ottemperare in maniera adeguata persino ad una normale gestione del verde pubblico. Invece di reclamare aree non sue, il Comune pensi a regimentare le aree del litorale di sua competenza, attuando il cosiddetto Piano Spiagge, oggi Piano di utilizzo del Demanio marittimo”, conclude Schipani.