sabato, 7 Settembre 2024

Mufara, TAR ferma lavori per Osservatorio Astronomico

Il Tar Sicilia Palermo – Sez. I, con decreto 441/2024 del Presidente, ha accolto l’istanza di misure cautelari urgenti presentata dalle associazioni e disposto la sospensione dei lavori in corso per la costruzione dell’osservatorio astronomico sulla cima di Monte Mufara, in piena zona A di tutela integrale del Parco delle Madonie. A renderlo noto le associazioni di protezione ambientale Club alpino italiano, Legambiente Sicilia, Lipu e Wwf Sicilia che avevano presentato istanza urgente in quanto, il 27 agosto scorso, erano iniziati, in assenza di alcuni pareri e autorizzazioni, i lavori per la realizzazione di imponenti opere: sbancamenti del sito protetto, 3.540 mc di volume edilizio, un edificio di altezza di oltre 13 metri fuori terra, una superficie interessata di 800 mq, la realizzazione di una nuova strada carrozzabile per l’accesso sulla cima integra della montagna e un parcheggio a servizio dell’osservatorio.

Il Tar ha accolto anche la richiesta istruttoria presentata dalle associazioni di acquisire una serie di documenti presso tutti gli enti interessati, in quanto la procedura sinora seguita è stata caratterizzata da forzature procedurali e mancato rispetto di alcune norme.

Le associazioni ricordano che oggi, venerdì 6 settembre, dalle 12 alle 16.30 era prevista la cerimonia di posa della prima pietra organizzata dall’Agenzia Spaziale Europea e dall’Agenzia Spaziale Italiana, alla presenza di varie Autorità nazionali, regionali e locali. Per questo le Associazioni avevano in contemporanea organizzato un presidio di protesta a Piano Battaglia.

Le Associazioni vigileranno ora affinché la sospensione dei lavori venga immediatamente eseguita, al fine di garantire, come indicato nel decreto del Tar, il prevalente interesse alla tutela ambientale del sito in termini di mantenimento della sua attuale integrità.

“In questo ricorso il Cai Sicilia è stato supportato dal Cai centrale, che ha condiviso sin dall’inizio l’iniziativa di contrasto alla scelta di un sito ubicato all’interno di una riserva integrale e ricco di biodiversità – afferma Mario Vaccarella, delegato alle attività ambientali del Club alpino italiano – Abbiamo ottenuto un primo risultato che ci dà la forza e l’entusiasmo a continuare nella battaglia per la tutela ambientale e l’integrità del Monte Mufara. Un territorio che si trova all’interno del Parco regionale delle Madonie, un ente che dovrebbe tutelare queste zone e invece non svolge, a mio avviso, il suo compito prioritario come dovrebbe”.

Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente del Cai Sicilia Francesco Lo Cascio, il quale si è soffermato sul rispetto delle regole e della normativa in vigore, che le deroghe applicate non hanno garantito.

Intanto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, con delega al coordinamento delle politiche spaziali e aerospaziali, Adolfo Urso, ha avuto  un colloquio telefonico con il direttore generale dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), Josef Aschbacher proprio sullo stop ai lavori per la realizzazione dell’osservatorio FlyEye sul Monte Mufara. Urso e Aschbacher hanno concordato sull’assoluta necessità di una rapida decisione da parte della magistratura amministrativa siciliana, per evitare il rischio concreto di un ripensamento dell’Esa che potrebbe avere ripercussioni significative su altri progetti già assegnati o in corso di assegnazione all’Italia.

“Abbiamo salvaguardato questo importante investimento – spiega il ministro Adolfo Urso – un investimento che posiziona l’Italia come leader nel settore spaziale a livello globale, quando sembrava ormai compromesso per i ritardi autorizzativi e spostato ad altra sede. Confidiamo ora che la giustizia amministrativa confermi l’interesse strategico di questo progetto anche a tutela della reputazione e della credibilità internazionale del nostro Paese”. L’Esa per la realizzazione del progetto ha previsto un investimento complessivo di 12 milioni di euro per la sede siciliana.

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