A soli due giorni dalla sua entrata in vigore (in realtà vige già dal 1° gennaio 2014, ma come da regolamento non si applica nel periodo dal 10 gennaio al 20 marzo), il Comune di Trapani ha comunicato agli operatori con un laconico e generico avvertimento di ricordarsi della tassa di soggiorno. Un atteggiamento che non è andato giù al Movimento Turismo & Territorio.
"Questo modus operandi – spiega Fabio Di Bono, portavoce del Movimento in una nota – non fa che aggravare la distanza tra l'amministrazione e i cittadini, in particolare i gestori delle strutture ricettive, costretti a divenire a breve ‘esattori' di un'imposta incompleta e ambigua. Tra l'altro, l'istituzione dell'imposta avrebbe dovuto essere preceduta da forme di concertazione con i Comuni limitrofi; ci auguriamo, quindi, che l'amministrazione intraprenda misure di concertazione che armonizzino la normativa nel rispetto del principio di concorrenza".
Nella stessa nota, il Movimento chiede urgentemente all'amministrazione comunale una circolare che chiarisca e precisi il calcolo delle quote per le stanze a occupazione mista, cioè nel caso di una o più persone paganti e una o più persone esenti; un'altra circolare che chiarisca come andranno versati da parte delle strutture ricettive al Comune le quote incassate; la nomina del funzionario responsabile dell'imposta di soggiorno; un'integrazione in merito al gettito dell'imposta: non è infatti specificato in alcun modo come il comparto turistico trapanese beneficerà di tale gettito né è menzionato il ruolo dell'Aeroporto di Trapani o l'Airgest; la notifica multilingue che ogni struttura deve apporre; l'istituzione di un tavolo tecnico e la convocazione di un incontro urgente con gli operatori.