domenica, 28 Aprile 2024

A Taormina teatro greco in abbandono, sporco e senza fondi

"Dopo la visita al teatro i turisti francesi, uscendo ci gettano il biglietto in faccia". E' questa una delle tante dichiarazioni raccolte tra i dipendenti regionali impiegati al teatro antico di Taormina che, come sta accadendo in altri siti culturali siciliani, soffre per la carenza di fondi. "Le toilette sono impraticabili, non ci sono soldi neppure per comprare la carta igienica", dice un dipendente, da oltre vent'anni in organico alla Regione. I dipendenti riferiscono all'agenzia di stampa Ansa di "un teatro antico in abbandono, dove le pulizie si fanno una volta al giorno e per un'ora, nonostante l'importanza del sito archeologico". Eppure, spiega il personale, "in questo periodo di bassa stagione in media contiamo 500 visitatori, ognuno dei quali paga 8 euro per entrare". Gran parte dell'incasso va alla Regione, un terzo al comune. "Ma al teatro di Taormina ritornano le briciole", raccontano.
Secondo il personale dalla Regione, nelle ultime settimane, sarebbero arrivati appena 500 euro. "Stiamo parlando del sito culturale che attrae più turisti in assoluto in Sicilia – aggiungono i dipendenti – L'anno scorso c'è stato un afflusso di 800mila persone, più le migliaia di visitatori non paganti per vari motivi". E proseguono. "Il teatro potrebbe essere gestito con le risorse che incassa, invece questi soldi servono a mantenere in vita due-tre siti culturali che non producono incassi e dove il personale fa ben poco, non essendoci praticamente attività".
"La Regione – concludono – si preoccupa del teatro solo quando ci sono gli spettacoli, poi è totalmente abbandonato e di fronte alle nostre richieste ci rispondono: fate la colletta e comprate quello che vi serve". 
Ma proprio nelle ultime ore sono giunte rassicurazioni da parte del governatore Rosario Crocetta: "tra le norme della finanziaria non impugnate dal commissario dello Stato abbiamo recuperato 60 milioni di euro che saranno destinati a pagare gli stipendi del personale di enti e teatri. Non c'è alcun motivo dunque di preoccupazione".

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