La riapertura dei musei e delle aree archeologiche in Sicilia dopo il lockdown fa registrare grandi numeri, con oltre 7 mila presenze nell’ultimo weekend di maggio e quasi 30 mila prenotazioni già effettuate on line fino a domenica prossima 7 giugno, data entro la quale gli ingressi continueranno a essere gratuiti.
Un successo sottolineato con soddisfazione dal neo assessore dei Beni culturali e dell’Identità Siciliana Alberto Samonà e dal presidente della Regione Nello Musumeci, che hanno stilato un primo bilancio dell’iniziativa #Laculturariparte.
In testa alla classifica dei siti archeologici più visitati figura Selinunte, con oltre mille presenze (per l’esattezza 1.171) che ha superato perfino la Valle dei Templi di Agrigento. Un boom che riempie d’orgoglio il direttore del Parco archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria Bernardo Agrò: “Non è il tempo dei trionfalismi – commenta – bisogna avere rispetto del momento epocale che stiamo vivendo, con un’emergenza in corso. Ma non possiamo nascondere che la prima risposta dopo questa lunga chiusura, ci fa molto piacere”.
I visitatori hanno avuto la possibilità di tornare ad ammirare i templi, l’Acropoli e la nuova mostra all’interno del Baglio Florio. “Il concept – spiega l’architetto Agrò – è quello di una fruizione nuova, in grado di coniugare architettura e paesaggio con un diradamento naturale e non sociale, e attraverso allestimenti museali land che consentano al visitatore di seguire l’attività dei Cantieri della conoscenza già avviati da tempo”. Il Parco ha aperto anche collaborazioni con associazioni del territorio e il direttore pensa alla realizzazione di eventi per un turismo esperienziale. Uno già in cantiere riguarda le Giornate nazionali di Archeologia Ritrovata, in programma dal 9 all’11 ottobre prossimi.