"I siti culturali siciliani, le aree archeologiche, le sale espositive delle gallerie e delle biblioteche regionali, ma anche gli stessi uffici delle soprintendenze, hanno gravi carenze igienico-sanitarie e non appaiono idonei a garantire la permanenza del personale per espletare le normali prestazioni lavorative". Lo dicono Michele D'Amico e Giuseppe Salerno, rispettivamente segretari regionali del Cobas/Codir e del Sadirs per le politiche dei beni culturali.
"Praticamente in tutti gli uffici e in tutti i siti – sottolineano i sindacalisti – il personale ha sostenuto con propri fondi le spese ordinarie per l'acquisto di materiale igienico e per l'igienizzazione dei locali, oltre che a effettuare anche le pulizie. Esprimiamo meraviglia – concludono – per come un tecnico alla guida dell'assessorato ai Beni Culturali, la dottoressa Maria Rita Sgarlata, possa dimostrare insensibilità verso gli aspetti della fruizione dei beni culturali in termini anche di qualità igienica, consentendo l'attuale inaccettabile situazione di degrado".