mercoledì, 18 Dicembre 2024

Sì ad aumento ticket nei musei, Scarpinato incontra adv e TO

Tanto rumore per nulla tra le mura interne ed esterne dei siti museali ed archeologici della Sicilia. Il decreto emanato dall’assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato, con cui si determinava l’aumento dei biglietti d’ingresso nei siti culturali a partire dal 1 gennaio 2024 è stato subito smentito dal presidente della Regione, Renato Schifani, che ha dichiarato di non essere a conoscenza del provvedimento. Azione e reazione che hanno suscitato preoccupazione tra tour operator e agenti di viaggio e turisti e cittadini residenti.

A buttare acqua sul fuoco una lettera di convocazione a firma del direttore generale dell’Assessorato ai Beni Culturali, Mario La Rocca, indirizzata ai rappresentanti delle associazioni di categoria per invitarli a un incontro finalizzato alla valorizzazione dei beni culturali in Sicilia e al tempo stesso alla tutela e salvaguardia delle giuste istanze da parte degli addetti ai lavori.

Riunione che si è svolta ieri mattina e che ha offerto l’occasione all’assessore Scarpinato per fare il punto della situazione. “L’approvazione di questa normativa – ha spiegato Scarpinato – rispetta rigorosamente gli standard europei e rimane comunque al di sotto dei costi applicati in contesti culturali simili in Italia ed Europa. Risponde peraltro a una precisa norma regionale che stabilisce che l’assessore per i Beni culturali, con cadenza triennale, determina con proprio decreto le tariffe d’ingresso ai musei, gallerie, aree archeologiche, parchi e giardini (legge regionale 17 del 28/12/2004)”. Infatti le tariffe d’ingresso ai siti culturali siciliani non venivano aggiornate dal lontano 2010, e in un’ottica di allineamento con le normative europee e per garantire la sostenibilità e la manutenzione dei nostri tesori culturali, è stato necessario intervenire.

Nel corso della riunione l’assessore ha comunicato di aver provveduto a garantire il prezzo dei biglietti e quindi dei pacchetti già venduti fino alla data di entrata in vigore della norma, prevista per il 1° gennaio 2024. I rappresentanti delle associazioni presenti hanno espresso apprezzamento sulla bontà del provvedimento che adegua i prezzi di accesso dei siti culturali siciliani agli standard italiani ed europei. Inoltre, è stato rivolto un ringraziamento all’assessore Scarpinato per la disponibilità e l’apertura dimostrata.

“Atti dovuti e responsabili, ma fortemente orientati a rendere produttivo l’immenso patrimonio culturale di cui la Sicilia dispone – ha spiegato Scarpinato a Travelnostop.com – ricordando la norma, di recente approvazione, che destina il 15% degli incassi della vendita dei biglietti di parchi archeologici e luoghi di cultura ai comuni in cui tali siti ricadono, per potenziare i servizi di viabilità, di sicurezza, di decoro urbano, di raccolta e smaltimento rifiuti prodotti e di promozione turistica. Pertanto, un maggiore introito derivante dall’aumento delle tariffe d’ingresso non potrebbe che andare a beneficio anche dei comuni siciliani. Mettere a reddito alcuni siti ed evitarne la gratuità, oltre quella già concessa durante la prima domenica del mese, a tutti i giovani dell’Unione Europea fino a 18 anni, oltre che naturalmente a disabili ed anziani, significa tutelarne la bellezza, migliorarne la qualità della conservazione, aprire nuovi servizi e migliorare la fruizione del nostro patrimonio culturale e monumentale. Una scelta che potrebbe rivelarsi strategica – ha concluso l’assessore – in un periodo in cui il tema dell’allungamento delle stagionalità è di grande attualità è quella di rilanciare l’offerta culturale come abbiamo già concertato con gli addetti ai lavori”.

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