In Sicilia quest'anno è saltata l'estate degli eventi culturali e nessuno se ne è accorto. Sono stati cancellati il Womad, Taoarte, Castelbuono Jazz Festival, molti appuntamenti del Circuito del Mito e quello di Epicarmo, salterà il Palermo Teatro Festival e chissà quante altre manifestazioni invernali. E' l'allarme lanciato da una trentina di artisti siciliani in una lettera-appello al prossimo presidente della Regione siciliana affinché nell'Isola la cultura venga considerata categoria produttiva al pari delle altre.
Costretti, giorno dopo giorno, a subire le conseguenze di una gestione che i firmatari dell'appello definiscono "dissennata" dei fondi POR destinati allo spettacolo, i cui pagamenti sono bloccati al 2010. Poca trasparenza, mancanza di regole chiare o tempi certi hanno generato una situazione di stallo dalla quale molti artisti siciliani sono fuggiti. Come Daniele Ciprì, che ha dovuto girare in Puglia il suo film "E' stato il figlio", ambientato a Palermo. O ancora, Ficarra e Picone costretti a girare "Anche se è amore non si vede" in Piemonte, e non in Sicilia.
A farsi interprete della delusione generale della categoria, Roberta Torre, la regista milanese che oltre vent'anni fa ha eletto la Sicilia a luogo del cuore: "Vogliamo che qui vengano sempre più turisti – puntualizza – ma la scorsa estate innumerevoli rassegne culturali e artistiche sono state cancellate. Quando arrivano i turisti, cosa pensiamo loro di mostrare? Un'Isola che annaspa, che a motivo dell'ottusità della Regione siciliana non è riuscita a trasformare le potenzialità artistiche in risorsa economica".
Dello stesso parere Alfio Scuderi. "Sicilia, un'isola in un mare di guai" dice il produttore teatrale e regista, facendo, con amara ironia, il verso al più noto "un'isola in un mare di luce", tra gli slogan di successo di una delle campagne di comunicazione dell'Assessorato regionale al Turismo.
"Paradossalmente – sottolinea – in Sicilia non c'è alcuna vocazione al turismo culturale. Malgrado i proclami di chi ci amministra. Molti produttori culturali sono sull'orlo del fallimento. La Regione siciliana nutre il più assoluto disinteresse per il prodotto culturale. E i fondi non arrivano".
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