mercoledì, 24 Aprile 2024

Sicilia quinta regione italiana per numero di crocieristi

Sono 9 gli scali italiani nella “top 20” dei porti crocieristici mediterranei e, tra questi, anche Palermo. Il dato è emerso nel corso della nona edizione dell’Italian Cruise Day, ideato e organizzato come sempre da Risposte Turismo che quest’anno si è svolto a Cagliari.

Le stime del 2019 collocano il capoluogo siciliano al 19° posto con 570,5 mila passeggeri movimentati e 156 toccate nave, in leggera discesa sul 2018 per numero di passeggeri movimentati (-1,29%), in modo più marcato per numero di accosti (-9,30%). Sostanzialmente sono stati mantenuti i numeri del 2018 – la diminuzione delle toccate è dovuto alla maggiore capacità delle navi arrivate – nonostante l’attuale porto-cantiere, passaggio indispensabile per scrivere, in futuro, altri numeri. Previsioni in aumento per Trapani che a fine 2019 crescerà del 10,6%.
“Siamo felici della nostra crescita e della nostra tabella di marcia – spiega Pasqualino Monti, presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale – e consapevoli che, per migliorare i numeri, bisogna potenziare le infrastrutture. Un’operazione che l’AdSP, rispettando i tempi, sta portando avanti speditamente. Il mercato se ne è
accorto e sta apprezzando il nostro lavoro. I numeri in futuro saranno ben diversi: l’appuntamento vero per noi sarà all’Italian Cruise Day del 2021”.

Se la Sicilia si conferma, con i suoi 11 porti crocieristici, al 5 posto nazionale, dopo Liguria, Lazio, Veneto e Campania, con 1.304.642 passeggeri e 719 toccate nave, un aumento del 10,7% di crocieristi e una diminuzione, -2,4, di toccate, dovuta sempre alla maggiore dimensione delle navi, in generale in Italia, alla fine del 2019, è prevista una crescita sia nel numero di passeggeri movimentati – poco oltre i 12 milioni (supereranno i 13 milioni nel 2020), +8,8% sul 2018 – sia per le toccate nave (4.857, +3,2% sul 2018).

Inoltre l’Italia è leader per ricadute economiche ed occupazionali: dei 19,7 miliardi di spese dirette in Europa stimate da CLIA, l’associazione degli armatori, nell’ultimo Contribution of Cruise Tourism to the Economies of Europe, 5,46 sono a vantaggio dell’Italia, e dei 403.000 posti di lavoro generati nel continente, 119.000 sono italiani. E guida la classifica anche per numero di compagnie che hanno scelto di scalare nei porti della penisola.

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