martedì, 24 Dicembre 2024

La crisi coronavirus per far ripartire il modello turistico siciliano

Quale futuro per il turismo siciliano? Secondo Assoviaggi e Fiavet potrebbero essere 450 le imprese costrette a chiudere, il 45% delle quasi 1000 agenzie di viaggio operanti sull’Isola.

“Il danno reale è inestimabile – sottolinea Toti Piscopo, presidente Federturismo Sicindustria intervistato da qds.it – e va ben al di là del fatturato attualmente perso, che non si limita alle sole agenzie di viaggio, ma colpisce un numero enorme di persone che da sempre hanno alimentato l’economia del settore. Un settore che va ripensato, rimodulato, riprogrammato sulla base del nuovo modello di vita che riemergerà nel breve, medio e lungo periodo”.

Secondo Piscopo, “la priorità è riportare i turisti in quest’Isola. Al tempo stesso, però, dico chiaramente che qualsiasi intervento risulterà vano senza un reale snellimento burocratico e senza la volontà politica di fornire alle imprese una visione strategica di sviluppo possibile, regole certe, opportunità reali e meno assistenzialismo. Questa drammatica ed inaspettata emergenza sanitaria ha rilevato la fragilità del nostro sistema turistico. Un sistema obsoleto poggiato su fondamenta di argilla che sprofondano nella totale assenza di una legislazione turistica moderna, giusta e competitiva che, pur nell’ambito delle autonomie statutarie, recepisca normative nazionali ed europee, dando validità giuridica e certezze di diritto agli operatori turistici sia del privato che del pubblico. Uno sforzo che deve essere pari a quello degli operatori privati che devono coltivare e puntare a sviluppare una cultura d’impresa più aggregativa e meno individualista”.

“Oggi non conosciamo la data in cui sarà possibile ripartire con la nostra vita normale- spiega l’assessore Manlio Messina a qds.it – quindi non possiamo sapere quando ripartiremo. Non abbiamo ancora numeri precisi, ma posso affermare che si parla di almeno il 95% di cancellazioni di prenotazioni solo per marzo e questo ci fa già capire quanto abbiamo perso. In fumo anche il periodo pasquale, fondamentale da sempre per il turismo siciliano, con forti presenze anche dall’estero, Dovremo puntare da subito al mercato nazionale e sarà fondamentale il mercato siciliano. Dobbiamo aiutare le nostre imprese, consumando prodotti siciliani, viaggiare in Sicilia e andare in vacanza nelle nostre isole, far lavorare i nostri albergatori, i nostri b&b, i nostri agriturismi, le nostre case vacanza, le nostre guide, così potremo aiutare in concreto le nostre imprese. Tuttavia, non possiamo abbandonare il mercato estero, anzi dobbiamo continuare a lavorare, come stiamo facendo, mantenendo contatti, presenza se possibile alle prossime fiere internazionali. Essere e farci trovare pronti”.

 

 

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