Il sequestro dell’impianto che distribuisce il carburante all’aeroporto di Lampedusa, avvenuto nelle scorse settimane, ha provocato seri disagi ai passeggeri di un aereo Vueling rimasto bloccato sull’isola a causa della mancanza di carburante. Normalmente gli aerei in arrivo da Palermo e Catania con un pieno riescono ad aggirare l’ostacolo perché il pieno permette il viaggio di andata e quello di ritorno. Per il volo Vueling diretto a Roma però non è stato così e i circa settanta passeggeri sono stati costretti a restare sull’isola, dove hanno passato la notte in albergo, riprotetti dalla compagnia, come fanno sapere gli uffici del Comune di Lampedusa e Linosa. La stessa compagnia catalana ha quindi provveduto a inviare a Lampedusa un altro aereo, che ha permesso ai settanta turisti di tornare nella capitale.
“Il sequestro da parte dell’Autorità giudiziaria dell’unico deposito carburante presente nell’aeroporto di Lampedusa rischia di avere conseguente anche molto gravi per la nostra comunità sia dal punto di vista turistico, e quindi per l’economia dell’isola, ma soprattutto dal punto di vista sanitario dal momento che senza l’utilizzo dell’impianto non è possibile assicurare il regolare rifornimento alle eliambulanze del 118”, aveva denunciato il sindaco Totò Martello lo scorso 7 giugno, scrivendo una lettera al presidente della Regione Nello Musumeci.
“Proprio in un momento nel quale le attività economiche e commerciali stanno faticosamente iniziando a risollevarsi dagli effetti della pandemia Covid – aveva aggiunto il primo cittadino – è inaccettabile che l’isola di Lampedusa non possa contare sulla piena operatività dei servizi aeroportuali”.