Fari accesi dell'Ars sull'aeroporto di Comiso. L'Assemblea siciliana ha infatti approvato all'unanimità la mozione, primo firmatario Pippo Digiacomo (Pd), che impegna il governo della Regione "a porre un valido, forte e motivato rifiuto al non inserimento dell'aeroporto di Comiso tra gli aeroporti di interesse nazionale di core network essendo lo stesso stato approvato e finanziato dalla stessa Unione europea" e "a farsi promotore di ogni iniziativa finalizzata a ottenere che tutti gli scali siciliani ricadono sotto l'esclusiva competenza gestionale e patrimoniale della Regione siciliana, al fine di gestirne gli atti concessori, la loro durata, la sorveglianza sugli stessi e l'approntamento di misure tariffarie indipendenti dal controllo centralista del ministero delle Infrastrutture e dell'Enac". Inoltre è stato approvato anche un emendamento, votato all'unanimità, "a garantire la copertura dei costi di gestione relativi ai controllori di volo fino a quando l'accordo di programma non faccia rientrare l'aeroporto di Comiso tra quelli serviti dall'Enav".
Ma i deputati siciliani si sono impegnati anche a garantire la continuità territoriale. E' stato infatti approvato all'unanimità un ordine del giorno, primo firmatario Toti Lombardo (Pds-Mpa), che impegna il governo "ad intraprendere e adottare tutte le iniziative e azioni previste dalle vigenti disposizioni normative comunitarie e nazionali al fine di assicurare la continuità territoriale della Regione siciliana attraverso il collegamento degli aeroporti siciliani (Trapani, Catania, Palermo e Comiso) con i principali scali peninsulari".