A seguito degli importanti disagi provocati dalla chiusura per incendio dell’aeroporto di Catania, ASTOI Confindustria viaggi ha inviato una lettera a Sac, Enac e Regione Sicilia per richiedere soluzioni urgenti ed adeguate volte alla gestione dei disservizi ai passeggeri ed agli operatori turistici, derivanti dalla perdurante inagibilità del Terminal A e dalla complessiva riduzione della funzionalità dell’intero scalo Vincenzo Bellini.
Gli Associati ASTOI lamentano carenza di informazioni certe sulle date di ripristino della piena operatività dello scalo e l’assenza di adeguate misure di riprotezione in favore dei passeggeri costretti a raggiungere altri aeroporti della Sicilia, o addirittura di altre Regioni limitrofe, con organizzazione e costi a carico degli operatori turistici, sebbene gli stessi non debbano farsene carico e non possano ulteriormente sopportare tali ingenti esborsi economici. Come noto è il soggetto che non può garantire la prestazione – ovvero il decollo\atterraggio presso lo scalo per il quale il vettore ha ricevuto l’autorizzazione di volo – a doversi far carico degli oneri di riprotezione ed a nulla vale l’esimente dell’eventuale non imputabilità dell’evento.
I TO, unitamente alle compagnie aeree, non possono e non debbono esser lasciati privi del necessario – e giuridicamente dovuto – ausilio degli enti cui la lettera è diretta, volto ad approntare ogni rimedio utile affinché l’esecuzione del viaggio possa essere realizzata come da impegno contrattuale.
ASTOI ha ricordato infine che i regolamenti aeroportuali – ai quali non fa eccezione quello della SAC – disciplinano puntualmente gli oneri della società di gestione aeroportuale prevedendo – tra le altre – la responsabilità di funzionamento dell’aeroporto nonché l’assicurazione dei necessari servizi di assistenza a terra per i passeggeri, tra cui non può certo rimanere escluso quello che preveda il trasferimento su strada tra uno scalo e l’altro, ove il primo sia inagibile ed i voli vengano dirottati sul secondo.
Intanto si continuano a registrare disagi negli aeroporti siciliani dopo il rogo, il 16 luglio scorso mentre si aspetta ancora la data del possibile uso della base militare di Sigonella.
A Palermo i sindacati di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl protestano contro Enac e Gesap, dicendosi “estremamente preoccupati” per i dipendenti perché “in queste condizioni si continua a mettere a rischio l’incolumità di lavoratori e passeggeri”.
Sui disservizi le associazioni di consumatori ipotizzano il ricorso a denunce e a richieste di risarcimenti danni. Il
Codacons annuncia la creazione del ‘Comitato utenti vittime caos aeroporti Sicilia’. L’Adoc segnala “viaggiatori e turisti
lasciati alla mercé, senza informazioni e servizi” oltre a “file sono interminabili”. La presidente Anna Rea parla di “situazione vergognosa non da Paese civile”, con “condizioni indegne per i viaggiatori” e contesta che “a questa ennesima situazione emergenziale non si sta rispondendo con azioni altrettanto straordinarie da parte di tutti gli attori responsabili, dalle Istituzioni nazionali a quelle regionali, fino alle società di gestione aeroportuali e alle compagnie aeree”.