giovedì, 25 Aprile 2024

Cannes, l’evento bocciato dalla Sicilia lo ricicla l’Oman

Dopo la clamorosa bocciatura del progetto al prossimo Festival di Cannes da parte della Sicilia, con la revoca del finanziamento da 3,7 milioni, la Absolute Blue ha riciclato l’iniziativa con il Sultanato dell’Oman. La notizia è stata diffusa dal quotidiano La Sicilia, che sottolinea come sia bastato sostituire una parola: “Sicily, Women and Cinema” infatti è diventato “Oman, Women and Cinema”.

E non è cambiato neppure il format. Uno “shooting” fotografico nella patria del committente; basta cambiare gli scorci mediterranei e le bellezze millenarie dell’Isola col panorama della Penisola araba. E non finisce qui. Perchè il ‘progetto è stato proposto al Sultanato con uno sconto di circa il 43% sulla cifra pattuita con la Regione. Per tutta l’operazione “Oman, Women and Cinema” chiede infatti 2.320.000 dollari americani. Ovvero 2.133.820 euro al cambio attuale. E cioè ben 1,6 milioni in meno di quelli per il progetto siciliano, una cifra molto simile all’evento del 2022.

Inoltre, Absolute Blue ha anche accettato di dimezzare il costo dello shooting fotografico: dai 620mila euro richiesti a 367mila. Ma il risparmio maggiore è nell’“Oman House”: un milione in meno di “Casa Sicilia”. Diminuiscono tutti quelli che dovrebbero essere costi fissi: l’affitto della sala e le decorazioni (da 920mila a 551mila euro), i pannelli pubblicitari (da 306mila a 230mila euro), la manodopera e i costi annessi (da 618mila e 170mila rispettivamente a 275mila e 92mila euro). E persino la faraonica conferenza stampa, compresa di «animazioni», si può organizzare con 367mila euro anziché i 511mila per l’analogo evento siciliano.

L’unica voce che lievita è l’ospitalità: i 30mila euro previsti per i Vip della Regione vengono quasi quintuplicati per coccolare gli invitati del sultano. Sulla differenza finale incide l’Iva “reverse change” (pari sempre al 22% dell’importo) che una pubblica amministrazione italiana deve applicare al contratto con una società con sede fuori dall’Ue, mentre il regime fiscale omanita prevede un’imposta massima del 5% con deroghe per le aziende straniere.

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