venerdì, 22 Novembre 2024

Centrale nucleare nel ragusano? Antoci dice no

Presidente Provincia chiede a governo impegno per le infrastrutture

La costa tra Marina di Ragusa e Torre di Mezzo, la fascia costiera intorno a Gela e la costa a sud di Mazara del Vallo sono tra i siti che potrebbero ospitare la centrale nucleare in Sicilia secondo alcune indiscrezioni riportate sul quotidiano La Repubblica. L'argomento è tornato alla ribalta dopo l'accordo Italia-Francia siglato dai due presidenti Berlusconi e Sarkozy per la realizzazione di centrali nucleari in Italia. Ma il presidente della Provincia di Ragusa, Franco Antoci, si dice nettamente contrario. "Non sono a conoscenza di una decisione o di una intenzione in tal senso del governo nazionale. E ad ogni buon conto mi sento di esprimere, a nome della comunità iblea che rappresento, il mio ‘no' perché una tale realizzazione sarebbe nettamente in contrasto con la specificità e la vocazione del nostro territorio fortemente improntato alla valorizzazione turistica e ad un'economia che si vanta di avere diverse eccellenze tra le produzioni tipiche locali. La Sicilia con le sue centrali termoelettriche e la provincia di Ragusa in particolare con i suoi impianti di energia alternativa riescono ad avere una piena autosufficienza energetica, pertanto, non hanno alcun bisogno di sopportare l'onere di una centrale nucleare. In termini di penalizzazione il territorio ibleo ha già pagato in passato un costo altissimo al suo sviluppo, sopportando l'onere di ospitare la base missilistica di Comiso. Ora invece chiede una maggiore attenzione per annullare il suo gap infrastrutturale che la penalizza fortemente nel suo sviluppo. Quindi al governo nazionale chiediamo non una centrale nucleare ma un impegno straordinario sul piano infrastrutturale, a cominciare dal recupero delle somme per la viabilità secondaria provinciale, alla realizzazione della Ragusa-Catania e dell'autostrada Siracusa-Gela. E poi ci verrebbe difficile spiegare ai turisti di essere patrimonio dell'Umanità per il nostro barocco ospitando una centrale nucleare".

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