Quanti sono i siciliani, e i palermitani in particolare, sparsi per il mondo dopo essere emigrati in cerca di una vita e di un futuro migliore? Sicuramente decine di migliaia, se non addirittura milioni, che mantengono ancora in vita le tradizioni dei propri avi, a cominciare magari dal dialetto. Per cercare di far tornare, come turisti, i figli e i nipoti di quanti lasciarono negli anni la nostra terra, il PNRR mette a disposizione risorse economiche per aiutare i nostri giovani a trasformarsi in operatori professionali specializzati nella progettazione e promozione dei servizi legati al “turismo delle radici”.
Il tema sarà al centro dell’incontro online in programma domani, mercoledì 15 marzo, alle 9, tra Sabrina Figuccia, assessore al Turismo del Comune di Palermo, Giovanni Maria De Vita e Marina Gabrieli, responsabili nazionali del progetto del turismo delle radici, e Maurizio Giambalvo, coordinare regionale per la Sicilia del progetto.
“Durante l’incontro – spiega Figuccia – saranno illustrati tutti i dettagli del progetto, a cominciare dalla scadenza del bando emanato dal ministero degli Esteri, prevista il prossimo 22 marzo, entro la quale sarà possibile presentare un progetto, anche da parte di soggetti privati pure con il coinvolgimento come partner di enti pubblici, che si possono riunire in un gruppo fino a 15 persone, tra cui un quarto di giovani dai 18 ai 36 anni, che preveda il rafforzamento dei legami tra l’Italia, e Palermo e la Sicilia in particolare, e le comunità italiane all’estero, permettendo ai discendenti degli emigranti di ricostruire la propria storia familiare e approfondire la nostra cultura, quella d’origine. Tra gli obiettivi del progetto, dovrà esserci la transizione ecologica, l’inclusione sociale, la coesione, l’integrazione, la cultura e la creatività”.
Il bando e le relative domande possono essere scaricate dal sito del ministero www.esteri.it, alla voce bandi ed avvisi.