Vendere o non vendere Gesap? Questo è il problema. Intanto l’assessore smentisce. Era, a questo punto bisogna chiamarla così, una ipotesi che si è bruciata in meno di 24 ore quella che metteva sul tavolo l’idea del Comune di Palermo di vendere le sue quote – poco più del trenta per cento – dell’aeroporto Falcone e Borsellino, così come di altre società partecipate.
Il tutto col fine di mettere a posto i conti, evitare il dissesto e l’insediamento di un commissario. Una ipotesi tutt’altro che peregrina dopo le indagini in corso sui bilanci comunali falsi. Insomma, per non fare la fine di Catania del 2019, appariva una buona idea vendere “il tesoretto” Gesap. Per intenderci parliamo di quasi 23 milioni di euro da mettere in palio per tappare il buco dei conti. Comunque non abbastanza, visto che ce ne vorrebbero 80 per riportare i dati in pareggio.
La notizia è stata una manna per i partiti di opposizione al Comune, con Lega e Movimento 5 stelle che si sono scatenate bocciando l’idea su tutta la linea.
Intanto, stamattina è arrivata la smentita dell’assessore al bilancio del Comune di Palermo Sergio Marino: “Le dichiarazioni e i comunicati che si ripetono sul tema della presunta vendita di Gesap, quale azione finalizzata a dare contenuti al piano di riequilibrio, non trovano come già detto alcun fondamento reale nelle intenzioni della Giunta. L’impegno del Comune di Palermo per il consolidamento della Gesap, confermato dai crescenti numeri di passeggeri speculari alla ribalta internazionale che la nostra città ha conquistato, non è mai mancato e saranno sempre alti la nostra attenzione e sostegno per la partecipata. Ribadisco che ogni ipotesi di vendita non trova nessun realistico fondamento nella volontà della Giunta”.