lunedì, 23 Dicembre 2024

Lombardo: legalità e internazionalizzazione per le isole

Ma tra i problemi più urgenti da affrontare c’è quello dei collegamenti

"I dati di Lampedusa di quest'anno non sono attendibili per i fatti migratori che ben conosciamo. Il calo stagionale medio è del 50% dato da un -70% di giugno e un -40% di agosto. Ad aprile e maggio il calo è stato addirittura del 100%". A snocciolare i dati è Giandamiano Lombardo, presidente Federalberghi Pelagie, nel corso dell'Open Forum "Isole di Sicilia: da amare o da rottamare?" organizzato da sicilia.travelnostop.com. Lombardo ha quindi illustrato la sua ricetta: "è necessario far emergere il 'sommerso' con azioni di legittimazione, non con sanzioni o con 'misure di condanna'. Creare dunque legalità ma non con la scure. Altro obiettivo è quello di internazionalizzare le isole. Siamo a 90 miglia da Malta e non abbiamo un collegamento. Lo stesso per la Tunisia da cui distiamo 60 miglia".
E a proposito della difficoltà dei collegamenti, in questo caso di quelli via mare, è intervenuto Salvatore Puccio, imprenditore alberghiero di Pantelleria: "vorrei proporre – ha detto ironicamente – una medaglia al valore civile al comandante della Siremar che ci salva da morte sicura non partendo quasi mai, laddove il comandante dell'altra compagnia, la Traghetti delle isole, mette a repentaglio le nostre vite, partendo quasi sempre".
Il problema dei collegamenti, accanto a quello della tassa di soggiorno, sono stati al centro dell'intervento di Salvo Basile, coordinatore regionale Assoturismo. "Per scongiurare il rischio di rottamare le nostre isole e anzi amarle un po' di più, si dovrebbe investire sulle politiche di accoglienza, sull'intermodalità e sui trasporti via mare, magari stringendo accordi con le compagnie di traghetti per abbattere i costi e migliorare nel contempo l'efficacia dei collegamenti. Anche sulla tassa di soggiorno i fondi potrebbero essere investiti per migliorare il settore".
Quindi Fabio Rustico, amministratore delegato del consorzio Pantelleria Island, ha ribadito come "l'impegno degli imprenditori non basta, da solo non può generare la crescita del territorio. Il primo passo è ottenere una legittimità politica, dopo, come in altre esperienze, crearci un metodo che sia produttivo e concreto" ha concluso.

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