venerdì, 29 Marzo 2024

Picarella: il ‘nero’ non esiste solo nella ricettività, riscriviamo le regole

“Incremento del turismo sì, ma dove vanno a dormire i turisti che scelgono la Sicilia?”. Francesco Picarella, presidente di Confcommercio Sicilia, ha sollevato il problema dell’abusivismo tra le strutture ricettive e non solo, nel corso dell’Open Forum “+ TURISMO in SICILIA, tra affermazione ed aspirazione”, organizzato da Travelnostop.com in occasione della Giornata Mondiale del Turismo che l’Unwto celebra ogni anno il 27 settembre. Il racconto per immagini della giornata organizzata a Palermo si può vedere sul TravelAlbum.

“La qualità delle infrastrutture negli aeroporti di Palermo e Catania – ha esordito Picarella – notevolmente migliorata negli ultimi anni, ci favorisce ma questi turisti dove vanno a dormire? Se la Sicilia fa 20 milioni di passeggeri complessivamente nei suoi scali ma le presenze sono rimaste stabili a 14 milioni, una domanda ce la dobbiamo fare. Il ‘nero’ che si sta sviluppando incide sulla concorrenza delle imprese e sui costi che dobbiamo affrontare come strutture che pagano le tasse. Ora il neo ministro del Turismo Gian Marco Centinaio ha proposto di istituire il codice identificativo per le strutture turistiche. Ma il nero non esiste solo nella ricettività. In tutta Italia ci sono oltre 34 mila agenzie di viaggio sconosciute al fisco mentre prende sempre più piede il fenomeno dell’home restaurant…

L’assessore regionale al Turismo, Sandro Pappalardo – ha aggiunto Picarella – sta offrendo immagine diversa di quella che è la Sicilia. Non solo mafia, ma aziende imprenditori che credono in questa terra e continuano a investire. La Sicilia è cambiata, e anche se ci sono ancora sacche di malavita il cambio di passo c’è e lo dobbiamo difendere. A questo punto occorre riscrivere regole al passo con i tempi, non solo modificare l’immagine di quello che è la Sicilia. Tutti dobbiamo giocare con le stesse regole. E noi come Confcommercio – ha concluso – siamo a disposizione per far partire subito tavoli di concertazione pubblico-privato”.

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