giovedì, 19 Dicembre 2024

Russo: fare turismo alle Eolie è da masochisti

Nella lettera a Lombardo e Strano un’amara analisi della situazione nelle isole

"Il 2009 ha visto un calo del 20% nelle presenze turistiche nelle Eolie e uno maggiore nel fatturato. Noi operatori però paghiamo le tasse nazionali, regionali, e comunali per dodici mesi all'anno, ma abbiamo la possibilità di lavorare solo tre o quattro mesi, senza avere peraltro ‘le pari opportunità' del resto della Sicilia. Il turismo, che nel passato è stato l'artefice della rinascita eoliana, oggi da noi è ridotto al lumicino e come tutte le piccole fiammelle è destinato a spegnersi. Per questo desideriamo fare qualcosa e chiediamo la convocazione di un tavolo di confronto". Si conclude così la lettera di Vito Russo, di Confindustria Messina Settore Alberghi e Turismo delle Isole Eolie inviata a Raffaele Lombardo, governatore della Regione Sicilia; a Nino Strano, assessore regionale al turismo; ai sindaci dei comuni eoliani e per conoscenza a Guido Bertolaso, Capo Dipartimento Protezione Civile. Una lettera amara in cui Russo lamenta le condizioni in cui si trovano a lavorare gli operatori turistici eoliani, che hanno perso "i villeggianti del lungo soggiorno per lasciare il posto ad un turismo mordi e fuggi, ad un turismo di barconi fatto da operatori della riviera calabra e siciliana che vendono le Eolie come ‘escursione' a un prezzo superiore al valore di un soggiorno nelle nostre strutture". Una situazione testimoniata anche dagli ultimi dati sulle vacanze di Pasqua durante le quali "le camere dell'industria alberghiera eoliana sono rimaste vuote".
Per non parlare poi di Stromboli, il vulcano simbolo delle Eolie, "una volta vanto del nostro arcipelago e grande attrattore turistico, è oggi ridotto al rango di "pericolo pubblico".
"Fare turismo in queste condizioni è da masochisti – sottolinea Russo – e oggi, ciliegina sulla torta, si incentivano gli sbarchi delle navi da crociera per far si che solo pochi pernottino negli alberghi, e quei pochi infastiditi dai numerosi e vocianti gruppi di visitatori con cestino al seguito, accorcino i soggiorni per non tornare più".

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