martedì, 5 Novembre 2024

Deturpamento di bellezze ambientali, sequestrato il Sikania Resort di Marina di Butera

Inquinamento ambientale, distruzione e deturpamento di bellezze naturali. Sono queste le accuse mosse dalla Guardia di finanza di Gela che ha sequestrato il Sikania Resort di Marina Butera, su provvedimento del Tribunale della Procura di Gela, emesso dal Pm Ubaldo Leo. L’autorità giudiziaria ha individuato un amministratore giudiziario che avrà il compito di gestire la struttura alberghiera fino all’attuazione delle prescrizioni imposte.
In particolare, gli inquirenti hanno accertato come la realizzazione dell’area balneare del villaggio turistico sia avvenuta in violazione delle prescrizioni molto stringenti poste alla base delle concessioni rilasciate sia dal Comune di Butera sia dall’assessorato regionale Territorio e Ambiente poiché il sito interessato è ricadente all’interno di un’area sottoposta a vincolo naturalistico, con il divieto di alterare l’equilibrio generale dal punto di vista floro-faunistico e paesaggistico e quello di preservare le caratteristiche formazioni dunali.

Gli accertamenti svolti (raffronto delle immagini satellitari rilevate dal 2006 ad oggi, esame delle planimetrie progettuali acquisite presso l’assessorato regionale e l’ufficio del Demanio marittimo di Caltanissetta, rilevamenti fotografici aerei) hanno permesso di accertare come, nel corso degli anni, il cordone dunale preesistente fosse stato completamente spianato in corrispondenza della struttura alberghiera retrostante per ampliare, arbitrariamente, l’area destinata allo stabilimento balneare e come, le prescrizioni imposte dalle autorità competenti per la sua tutela, fossero state completamente ignorate.

La struttura, inizialmente, gestita dalla Falconara srl, fu poi data in affitto, nel 2014, alla Eden srl di Pesaro. Per questo motivo, sono stati denunciati i due legali rappresentanti delle società, rispettivamente Pietro Franza e Nardo Filippetti.

L’attività è stata supportata da una perizia tecnica richiesta dall’autorità giudiziaria al fine di valutare la gravità dell’impatto ambientale che ha escluso la possibilità di un danno irreparabile. Dunque, i reati contestati non sono di più grave entità e soprattutto l’attività del villaggio turistico è stata affidata ad un amministratore giudiziario che curerà l’aspetto delle bonifiche necessarie. Questa nomina permetterà, qualora venga ripristinato lo stato dei luoghi nel rispetto delle prescrizioni imposte dalle concessioni, la normale operatività della struttura.

 

 

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