venerdì, 17 Maggio 2024

Sul Ponte dello Stretto irrompono i cinesi

Il colosso Cccc ad esempio sarebbe interessato anche al raddoppio della ferrovia Trapani-Messina

Spunta anche la pista cinese nell'incertezza che regna attorno al futuro del Ponte sullo Stretto. Dopo la proroga di due anni decisa dal Governo Monti nell'ultimo consiglio dei ministri, è il presidente del cda della società Stretto di Messina, Giuseppe Zamberletti, a riportare l'attenzione sul possibile arrivo dei capitali del Dragone nell'opera che in 31 anni, quando fu costituita la società pubblica Ponte di Messina spa, è già costata 300 milioni di euro. 
"Ci sono capitali cinesi pronti a finanziare l'opera", ha spiegato Zamberletti, citando il fondo China Investment Corporation (Cic) di cui aveva fatto cenno già l'anno scorso il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli. Ma, insiste: "diverse società di costruzioni cinesi sono interessate", fra cui il colosso industriale China Communication and Costruction Company (Cccc) che ha partecipato alla costruzione del ponte di Huagzhou, il più lungo del mondo (36 chilometri) e di quello di Su Tong Yangtze (32 chilometri).   
In soccorso alle tesi di Zamberletti, arriva anche il professor Enzo Siviero, docente all'Università di Venezia e consulente dei grandi gruppi internazionali che si occupano di infrastrutture: "nelle settimane scorse – spiega al Giornale di Sicilia – a Istanbul, dove Astaldi sta per iniziare la costruzione del terzo ponte sul Bosforo, c'é stato un incontro fra i rappresentanti della Cccc e Giuseppe Fiammenghi, direttore generale della Società Ponte di Messina. I cinesi hanno consegnato un memorandum in cui si dichiarano disponibili a realizzare l'opera". 
E la Cccc, nel memorandum, non limiterebbe le sue mire alla realizzazione dell'attraversamento stabile tra Scilla e Cariddi, ma avrebbe messo a punto un progetto, denominato "Ulisse", per costruire una piattaforma logistica da Gioia Tauro a Trapani, mentre sarebbe interessata anche a interventi sulle ferrovie da Napoli in giù, compreso il raddoppio della linea Messina-Trapani.    
Ma a frenare gli entusiasmi è arrivato stanattina il secco
"no" del ministro dello sviluppo economico e infrastrutture Corrado Passera in risposta ai cronisti che gli chiedevano se avesse incontrato rappresentanti della cinese Cccc.
"L'opera – ha detto Passera – non ha ancora trovato la sua completa sostenibilità tecnica e finanziaria. Ci siamo dati altri due anni per vedere se ci può essere capitale privato interessato".

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