domenica, 22 Dicembre 2024

Tagli ai collegamenti per le isole: protestano commercianti e sindaci

Saracinesche abbassate per un’ora, stamane, a Santa Marina Salina e nella frazione di Lingua (Salina) per protestare contro la riduzione dei collegamenti marittimi essenziali. Le attività commerciali e di vicinato hanno attuato la protesta “in segno di lutto”, così come si legge nelle motivazioni riportate nei diversi manifesti appesi alle porte di questi esercizi. “Questa è solo una prima protesta spontanea – viene scritto in un documento – che nasce da noi imprenditori, contro i tagli nei collegamenti marittimi, che i nostri territori hanno subìto dal mese di ottobre”.

Dall’ 1 ottobre, infatti, è stata operata una riduzione dei collegamenti marittimi veloci di competenza statale, i cosiddetti collegamenti essenziali, a cui si aggiunge, dal primo novembre anche la riduzione dei collegamenti a mezzo nave, che già sta comportando problematiche in ordine ai rifornimenti di merci alle attività locali e di collegamento con la terraferma. Con la riduzioni operate sui collegamenti essenziali, di competenza statale, di navi e aliscafi, infatti, Salina risulta essere molto penalizzata, nonostante sia la seconda isola delle Eolie per numero di abitanti e per la quale si registra un notevole traffico passeggeri e merci, anche in inverno.

“Una legittima protesta che nasce dai titolari delle attività commerciali che, in questo momento, stanno vivendo enormi disagi dovuti alle difficoltà negli approvvigionamenti” dice il sindaco di Santa Marina Salina, Domenico Arabia.

Gli fa eco il primo cittadino di Lipari, Riccardo Gullo: “i tagli non andavano fatti e questi hanno fatto piombare le isole nel caos, creando difficoltà in ogni settore, e limitando anche il diritto alla mobilità e alla continuità territoriale. Da Palermo, il dirigente dell’assessorato regionale ai Trasporti, Fulvio Bellomo che sta tenendo i contatti con Roma ha chiesto ai sindaci ancora qualche giorno di tempo per consentire al Ministero di trovare una soluzione. Noi sindaci, nel rappresentare le enormi difficoltà, sollecitiamo una immediata azione risolutiva, al fine di scongiurare l’aggravarsi della crisi sociale che investe le comunità isolane e il lievitare di azioni di protesta che presto potrebbero coinvolgere tutti gli arcipelaghi siciliani”.

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