Pollice verso della Corte dei conti europea sull'uso dei fondi Ue per i progetti di sviluppo di sei aree portuali italiane. L'audit della Corte ha passato al setaccio gli interventi realizzati a Vieste, Bari, Brindisi, Messina-Tremestrieri, Augusta e Ragusa e dei sei progetti analizzati viene promosso solo quello di Messina, finalizzato alla costruzione di due ponti di attracco e relativo collegamento all'autostrada. Nulla invece ad Augusta, con i lavori non completati ed il porto vuoto, mentre a Ragusa è stato costruito un porto turistico che non ha avuto alcun impatto sul sistema dei trasporti, obiettivo originale dei finanziamenti. Altro problema riscontrato soprattutto in Italia è quello della ridefinizione ex post dei progetti, per cui i fondi vengono destinati a progetti diversi da quelli iniziali. E' questo il caso di Gela, in cui il progetto per il porto e' stato abbandonato ed i finanziamenti usati per l'autostrada Palermo-Messina e Gela-Catania. Più in generale, rileva il coordinatore dell'audit Luc T'Joen, ''in Italia manca un piano di sviluppo a lungo termine, si spendono tanti soldi in poco tempo, ma senza una strategia complessiva''.