(di Toti Piscopo) Un mese di trattative non facili, ma alla fine Rynair a la Sicilia hanno rinnovato, almeno per i prossimi cinque anni, quel patto d’amore, che ieri nel giorno di San Valentino è stato annunciato in una conferenza stampa a Palermo, con la presentazione del nuovo volo per Poznan in Polonia.
A Palermo, così come il giorno prima a Catania, Sac e Gesap si sono lasciati alle spalle le polemiche che qualche settimana fa avevano creato più di una tensione tra il vettore irlandese e la Presidenza della Regione. La vicenda è stata illustrata in maniera lucida da Vito Riggio e riguarda la richiesta di Rynair di ridurre i costi di accesso negli scali siciliani e quindi di abolire l’addizionale imposta dallo Stato che comporta un aggravio di 6,50 a passeggero per ogni biglietto aereo.
“Ciò comporterebbe – ha detto Eddy Wilson, Ceo di Rynair – la possibilità di poter trasportare 3 milioni di passeggeri in più l’anno e creare oltre 1.200 posti di lavoro aggiuntivi”. Tesi confortata dalla decisione, presa lo scorso mese di gennaio, dal Friuli Venezia Giulia che ha abbattuto tale tassa favorendo così l’abbattimento del singolo costo del biglietto aereo ed incrementando la connettività del 50%.
La necessità del Friuli Venezia Giulia non sono certo assimilabili a quelle della Sicilia, ma questo precedente potrebbe stimolare un test di cui la Regione Siciliana potrebbe farsi carico. Ad esempio, si potrebbe abbattere questa tassa (accollandosi gli oneri nei confronti dello Stato) in un primo periodo sperimentale di 6 mesi che potrebbe andare dal 1° ottobre 2024 al 30 marzo 2025, per favorire l’allungamento delle stagionalità.
Un investimento sicuramente più produttivo che avrebbe il grande vantaggio di creare nuove abitudini e nuovi comportamenti nei passeggeri verso la destinazione Sicilia che non è solo sole/mare, ma avrebbe anche una valenza sociale di abbattimento tariffario nei periodi di Natale e Pasqua quando si registra il traffico di rientro. Una soluzione che potrebbe essere sostitutiva dell’attuale investimento che la Regione ha già previsto con un meccanismo poco funzionale e che risulta particolarmente farraginoso.
Ma se questa nostra ipotesi, che lanciamo dalle nostre pagine, fosse presa in considerazione e sintetizzata e sviluppata in uno studio di fattibilità, potrebbe costituire l’acceleratore per ampliare i rapporti di partneriato con i vettori, almeno quelli che hanno dimostrato credibilità ed affidabilità e consolidare il nostro sistema aeroportuale, anche in una logica di privatizzazione, quale strumento per acquisire nuove risorse economiche, come ha ricordato il presidente della Camera di Commercio, Alessandro Albanese intervenuto ieri alla conferenza stampa. Forse i tempi sono già maturi, per puntare ad azioni di sistema e non più a provvedimenti dall’amaro gusto di prebenda occasionale.