martedì, 5 Novembre 2024

Per le Vie dei Tesori di Agrigento fruibili le terme romane appena scoperte

Il Festival Le Vie dei Tesori è pronto a bissare il successo dell’anno scorso e a sbarcare in tutta la Sicilia. Quest’anno infatti ad Agrigento, Caltanissetta, Messina e Siracusa, si aggiungono Trapani, Ragusa, Modica, Scicli, tutte nei weekend tra il 14 e il 30 settembre; poi i tradizionali 5 weekend a Palermo (dal 5 ottobre al 4 novembre) e infine Catania (dal 19 ottobre al 4 novembre). Di fatto, la Sicilia diventa un unico museo diffuso.

L’anno scorso la città dei templi ha risposto in maniera straordinaria: in due weekend (anche se il secondo funestato dal maltempo) ha raccolto 4500 visitatori, spalmati tra chiese monumentali, ipogei, musei, biblioteche e siti archeologici. Quest’anno si replica: 3 week end, 17 luoghi (tutti ad 1 euro).

“L’anno scorso la Valle dei Templi ha aperto due luoghi – sottolinea il direttore del Parco, Giuseppe Parello – e uno, il Teatro ellenistico, è stato poi immesso nei circuito di visita. Quest’anno introduciamo le terme, appena scoperte, e sarà un itinerario assolutamente inedito, concentrato nell’area dell’antica agorà”.

Per conoscere Agrigento bisogna partire dalle sue viscere, da quegli ipogei che raccontano più di un libro di storia: e quando si ritorna alla luce, ci si deve perdere tra le chiese monumentali e quelle più recondite, per poi incamminarsi verso la Valle, imponente, magnifica, per rivedere i templi che sono lì a guardia da centinaia di anni.

Partire dalle viscere, dunque, dall’Ipogeo dell’Acqua amara, vivo sotto il Teatro Pirandello. E proprio seguendo le tracce del drammaturgo, ecco che si scopre un crocifisso ligneo detto del “Signore della Nave” da cui prese il nome la celebre Sagra del dramma omonimo; mentre la novella “La madonnina” è ambientata nella chiesetta di san Pietro, tornata alla vita dopo 50 anni di abbandono.

Agrigento sta nella memoria del Rabato, il quartiere arabo – qui è la chiesa di Santa Caterina -, mentre per ritrovare la cinta medievale bisogna raggiungere Santa Maria dei Greci dove sarà eccezionalmente visitabile il crepidoma (la piattaforma a gradini) appena scoperta, con la cripta e il colatoio.

Si potranno cercare le tracce delle monache cistercensi alla Badia Grande o ricordare la storia del Palazzo della Provincia. Agrigento barocca è di una bellezza senza fine: a partire dalla nascosta Biblioteca Lucchesiana che accoglie i suoi 60mila preziosi volumi (manoscritti, incunaboli, testi arabi e codici miniati) tra le volute del Marvuglia. Poi la “concattedrale” di San Domenico o San Lorenzo, che è un tripudio di stucchi: guardate a vista da San Gerlando, fragile gigante e tesoro ferito. Non può mancare la Valle dei Templi: ma con un occhio particolare, visto che sarà possibile visitare per la prima volta in assoluto le terme romane, scoperte nel quartiere ellenistico; senza dimenticare gli scavi al Teatro Ellenistico, aperto sul mare, che di giorno in giorno riserva nuove sorprese e non solo per gli archeologi che hanno portato alla luce i primi gradoni.

Il dettaglio del programma, scaricabile in pdf, con l’elenco dei luoghi e la possibilità di acquistare i coupon per le visite sono on line su http://leviedeitesori.com/agrigento/

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