Cenerentola? Sfila sul red carpet e la carrozza è una spider rossa. La protagonista della favola di Perrault acquista un carattere personalissimo nella regia di Giorgio Barberio Corsetti, che rilegge sotto una luce surreale il capolavoro di Rossini nel nuovo allestimento dell’opera che debutta al Teatro Massimo oggi, martedì 19 aprile.
La Cenerentola di Barberio Corsetti è innovativa innanzitutto nella realizzazione scenica, affidata a un ricchissimo impianto video che utilizza la tecnica del chroma key. Ma è innovativa anche nella regia, che ambienta l’opera negli anni Sessanta del secolo scorso e ne fa una favola sospesa in una dimensione onirica, dove i desideri, i sogni, le illusioni sono proiettati sullo schermo e i personaggi sono come marionette attraversate dalla musica.
“Sono molto contento – afferma il sovrintendente Francesco Giambrone – di questa produzione che vede il teatro in un grande fermento creativo e laboratoriale, per un’opera della grande tradizione messa in scena in maniera particolarmente innovativa. Giorgio Barberio Corsetti e Gabriele Ferro stanno creando una nuova visione, interessante, curiosa e stimolante di un capolavoro che tutti conosciamo: l’uno lavorando sui linguaggi delle scene, l’altro sulla prassi esecutiva musicale”.
Alle immagini proiettate sulla scena il compito di proiettare lo sguardo di Cenerentola, la sua illusione, l’altra realtà. “Cenerentola è una ragazza moderna, e abbiamo scelto la modernità della fine degli anni ‘60 – spiega Barberio Corsetti – perché si tratta di una modernità quasi mitica ma vicina a noi e che conosciamo bene, potremmo dire che ci appartiene. E si tratta di un momento di rivoluzione, il momento del boom economico”.