Il rilancio di Agrigento Capitale Cultura tra Banksy e Muti
04 Giugno 2025, 10:04
Agrigento Capitale Italiana della Cultura riparte dal concerto di Riccardo Muti il 7 luglio. Ma non solo. sono tante anche le mostre in calendario, come quella dedicata a Maria Maddalena, dal 5 luglio al museo diocesano, che farà arrivare dai musei Vaticani le opere di Guercino, Francesco Hayez, Mattia Preti, Cecco del Caravaggio, Nicolas Regnier, Andrea Vaccaro e Giovanni Portaluni. E poi, dal 4 al 18 dicembre, l’evento dedicato alle opere dello street artist Banksy, curata da Thierry Angles per la Banksy Humanity Collection. Un progetto importante, gratuito, legato al territorio, visto che restaurerà un bene della comunità.
Agrigento Capitale italiana della cultura 2025 prova dunque a lasciarsi alle spalle le polemiche. Sono tantissime infatti le richieste di patrocinio che arrivano alla fondazione Agrigento 2025. “Sintomatico del fatto che in tanti il peso del brand lo hanno colto” spiega il direttore generale della fondazione Giuseppe Parello.
Non solo eventi d’élite, ma anche pieno coinvolgimento della comunità locale e dei turisti che vogliono vedere altro, oltre alle rovine archeologiche. Ad aprile c’è stata un’impennata di visitatori. “Il dossier della candidatura è pieno di eventi interessanti, ma stiamo lavorando anche alla cosiddetta animazione urbana: la possibilità che i turisti possano venire coinvolti negli eventi che si svolgono continuamente nel centro storico” dice Parello.
Perché Agrigento Capitale italiana della cultura significa anche questo: cercare di lasciare qualcosa alla città. “Nel dossier di presentazione di Agrigento Capitale sono stati inclusi tantissimi spazi che lasceremo alla città – dice il sindaco Franco Micciché – . Un esempio è la riapertura, a brevissimo, del museo di città nell’ex collegio dei Filippini, che racconterà 2.600 anni di storia”.
Nessuno spera di cambiare il volto di Agrigento da un giorno all’altro. Questa di Capitale italiana della cultura è solo una tappa di una lunga storia che parte dalla tutela e valorizzazione della Valle dei Templi fatta dalla Sovrintendenza negli anni Ottanta.
“Dal mio insediamento abbiamo cercato di riannodare i fili di un programma culturale che stentava ad essere pienamente sviluppato, anche per l’assenza di una organizzazione interna della fondazione, che era sprovvista anche di un bilancio approvato. Un lavoro lungo e complesso che ha fatto guadagnare tanto tempo perso, rendendo quasi da subito operativa la macchina”, sottolinea l’ex prefetto Maria Teresa Cucinotta, presidente del Cda della fondazione. “Penso anche a Lampedusa dove si chiuderà nei prossimi mesi. Sono previsti un’installazione al Belvedere di Lampedusa ad agosto e una mostra al museo archeologico delle Isole Pelagie a ottobre. Agrigento ospiterà inoltre la prima edizione del premio Mandrarossa, con Moni Ovadia e Aldo Cazzullo, e si è appena chiusa la ‘Festa del viaggio’. Luglio sarà anche il mese di Andrea Camilleri, in collaborazione con il Fondo Camilleri e la Strada degli Scrittori”.
Ci sarà ancora tempo, fino al 18 ottobre, per ammirare i 10 vasi greci della Collezione Panitteri in prestito da Monaco di Baviera e in mostra al museo Griffo.
“Il Parco della Valle dei Templi è stato parte attiva nelle iniziative preparatorie all’anno di Capitale italiana della cultura anche grazie alle risorse messe a disposizione per volontà del presidente Renato Schifani. Tra queste – spiega Roberto Sciarratta, direttore del Parco – è il caso di ricordare certamente il concerto del Volo, che ha avuto un’enorme eco internazionale; ben tre mostre, oltre alla collezione Panitteri. Siamo al lavoro per la presentazione dei prossimi eventi collaterali rispetto al programma del Dossier: il 7 luglio Riccardo Muti dirigerà la sua orchestra davanti al tempio della Concordia e sarà inaugurata la terza fase della mostra ‘I tesori d’Italia’ a Villa Aurea”.