Expo Osaka, al Padiglione Italia è il turno della Sicilia


La Regione Sicilia taglia il nastro nella settimana a lei dedicata all’interno del Padiglione Italia di Expo 2025 Osaka. Nelle sei nicchie allestite come miniset dedicati ai principali settori dell’artigianato tradizionale siciliano, sono mostrati abilità e maestria che vanno dall’arte orafa all’argentiera, passando per la ceramica, la pittura dei carretti, fino ad arrivare alla scuola pasticcera e al racconto della roccia lavica, del ricamo e della tessitura. Una settima nicchia ospita invece Grani di Pace, installazione con mille chicchi di riso in ceramica.

“Un racconto composito, di altissima qualità e di grande fascino” afferma Elena Sgarbi, commissario aggiunto per l’Italia a Expo 2025 Osaka. Per Sgarbi quello fatto dalla regione “è un esempio perfetto di quello che noi vogliamo raccontare attraverso il Padiglione Italia e cioè un Paese che nasce da una storia antichissima di cui è fiera, una storia che ci dà le radici che ci ancorano e ci rendono salvi ma che ci consentono” anche “di essere proiettati a un futuro dove innovazione, tecnologia, ma anche mantenimento e preservazione delle tradizioni vanno di pari passo”.

E come Arturo Ferrarin dall’Italia andò in Giappone nel 1920, “oggi sono i siciliani che vanno in Giappone per raccontare una bella storia, una storia non soltanto ricca di tradizioni, ma ricca anche di modernità” come afferma Alessandro Aricò, assessore delle Infrastrutture e della Mobilità. “Il 12 giugno – spiega l’assessore – potrò illustrare tutto il salto di qualità che sta avvenendo in Sicilia, soprattutto nelle infrastrutture, non soltanto per la costruzione del ponte sullo stretto” ma anche “andando avanti sui trasporti navali” perché in Sicilia “si sta costruendo la prima nave Made in Sicily, voluta da questo governo e prodotta negli stabilimenti dei cantieri di Palermo, che collegherà la Sicilia con l’isola di Lampedusa”.

Tanti i temi portati all’attenzione dei visitatori durante l’evento per il taglio del nastro siciliano. Non solo storia e cultura ma – come spiega Giusi Savarino, assessore del territorio e dell’ambiente di Regione Sicilia -, quello che “abbiamo voluto portare di nuovo rispetto a tutti gli altri Expo in cui abbiamo partecipato è per la prima volta una storia legata al sistema delle aree naturali presenti”.

Il Padiglione Italia “è intriso di ecosostenibilità” aggiunge Savarino sottolineando come “questa attenzione all’ambiente è condivisa anche con la Regione Sicilia” perché “puntiamo non solo a tutelare le nostre bellezze naturali, abbiamo quattro parchi regionali, un parco nazionale, 75 riserve, 245 Siti Natura 2000 e 93 geositi, ma stiamo anche ampliando il la tutela delle bellezze naturali, a breve avremo l’ultima nostra perla che è Punta Bianca, una nuova riserva, e stiamo lavorando anche un’altra riserva nel Siracusano e un’altra nel Trapanese”.

Una missione che però non termina qui. Come afferma l’assessore del territorio e dell’ambiente di Regione Sicilia, “stiamo cercando di andare oltre la tutela e la conservazione di quello che la natura ci ha dato, vogliamo renderlo più fruibile”. In questo contesto si inserisce il Progetto Clara, che prende il nome dal cartone animato Heidi. Clara è l’amica di Heidi che vive in sedia a a rotelle e per questo non riesce ad andare nella parte più alta della montagna. Così, il nonno di Heidi inventa una sedia a zaino per riuscire a trasportare Clara in montagna. “Queste sedie a zaino, ormai in una versione più evoluta e più sicura, noi le abbiamo comprate e le gestiamo con un protocollo d’intesa, insieme alla Croce Rossa, dando accesso alle riserve e ai parchi anche a chi soffre di disabilità o ha dei problemi motori” conclude Savarino.

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