lunedì, 23 Dicembre 2024

Cefalù/2, Farinella: la burocrazia è la madre di tutte le sventure

(di Toti Piscopo) Travelnostop raccoglie lo sfogo di Giusi Farinella del Costa Verde che già nei giorni scorsi in una videolettera avena manifestato disagio, rabbia, tormento per la drammatica situazione in cui versa il turismo nazionale, quello siciliano in maniera particolare e nello specifico quello degli Enti locali di cui Cefalù, dove risiede il Costa Verde, è lo specchio di un malessere e di una inefficienza diffusa che non riesce a esorcizzare i mali antichi di un sistema politico-amministrativo che ormai rischia di implodere.

Farinella, insieme a tutta la sua Famiglia, si può considerare “mentore della Cefalù turistica” e a tutela del proprio legittimo interesse imprenditoriale e di quello altrettanto legittimo delle imprese dell’indotto e di tutti i lavoratori, analizza, invoca e alza la voce non per gridare ma per farsi sentire anche da chi sembra non ascoltare. Un grido ad alta voce per richiamare tutti al senso di responsabilità, la cui prima trincea rimane proprio quella dei Comuni. Un grido ancora a squarciagola finchè sarà ancora possibile respirare.

 

La burocrazia è la madre di tutte le sventure

Giusi Farinella da Facebook ieri alle 9 33

Fra le tante disfunzioni che imperversano a Cefalù e a dir il vero anche in tutta l’Italia, la peggiore è la burocrazia: dirigenti incapaci, impiegati svogliati, migliaia di leggi e regolamenti confusi difficili da applicare, che permettono ai funzionari di ritardare, quando non di bloccare, ogni iniziativa, sia pubblica che privata.

Ne sono testimoni cittadini, imprenditori, artigiani , commercianti e anche il Sindaco (penso) che sono allo stremo della sopportazione.

E la burocrazia la causa maggiore di tutti i nostri guai.

Ogni ritardo lo paghiamo con un esagerato aumento di costi e gravissimi danni alla nostra economia, danni catastrofici per il nostro turismo e per le nostre imprese.

A Cefalù c’è sempre qualcuno che non decide, che rinvia, che fa aspettare, che cerca il cavillo, incurante dei guai che arreca all’intera comunità.

La propria missione quella di essere al servizio del Comune e della gente, quella di risolvere i piccoli e grandi problemi di quanti chiedono il loro aiuto, potrei citare nomi ed uffici, esperienze personali, ma in generale, tutti sono sempre più impegnati nel rifiutare responsabilità, non sanno e non vogliono decidere, sono solo a ricercare cavilli, l’unica loro preoccupazione è quella di pararsi il c…, ritirare il lauto stipendio e poco altro.

Questi comportamenti sono, secondo me, vere e proprie prevaricazioni, segni evidenti di disprezzo e di indifferenza per la comunità da cui sono pagati.

Un’offesa bella e buona.

L’ho tenuta un po’ lunga perchè l’argomento, ogni volta che lo tocco, mi fa imbestialire, ogni volta che chiedo ciò che mi è dovuto trovo sempre ostacoli, ritardi e dinieghi.

Da quanto ho detto credo sia chiaro come gran parte del salvataggio del nostro paese (ma anche del nostro Paese) dipenda dal cambio di mentalità, dal cambio di marcia della macchina burocratica.

Ognuno faccia la sua parte, o andremo tutti, compresi loro, a farci benedire.

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