venerdì, 8 Novembre 2024

Bit, provincie da sole non possono rappresentare l’isola

Ancora commenti sulla partecipazione alla borsa di Milano della Sicilia

"È vero che le provincie hanno in parte supplito alla colpevole assenza della Regione, ma si può non ammettere che l'assenza di una strategia di marketing regionale negli ultimi due anni emerga in modo imbarazzante". La pensa così Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Eolie, commentando l'opinione di Toti Piscopo "Bit e Sicilia entrambe alla ricerca dell'identità perduta" pubblicata lunedì 20 febbraio.
"Nel passato, quantomeno, – continua Del Bono – si cercava di fare un po' di pubblicità attraverso spazi magari eccessivi, conferenze stampa più rivolte alla politica regionale che non ai mercati turistici e materiale informativo non sempre al passo coi tempi o adeguatamente mirato ai target ai quale ci si indirizzava. Adesso ci si ritrova ancora più spiazzati. Con una proposta di partecipazione alle fiere estere a tariffe eccessive che non garantiscono alcun servizio se non quello del desk presso lo stand e sicuramente nessuna garanzia di riuscire a convogliare presso lo stand della Regione gli operatori realmente o potenzialmente interessati al prodotto Sicilia. Occorre dar senso al pagamento di un contributo il cui importo, qualora fosse connesso anche all'organizzazione di un evento per dare sicura visibilità al prodotto Sicilia, troverebbe un sicuro riscontro negli operatori. Non è necessario organizzare le mega cene di gala. È sufficiente – conclude – garantire dei momenti di attrazione all'interno della fiera con una conferenza stampa mirata agli operatori interessati che vanno ovviamente informati per tempo".
Sulla stessa scia anche il commento di Paolo Salerno di Trapani: "continuiamo sempre a fare figuracce come se il turismo non rappresentasse una voce importante del pil siciliano. Da due anni la Sicilia non è presente alla Bit non per scelte ragionate ma per banali prese di posizione. Nonostante la buona volontà non possono essere le provincie a rappresentare tutta l'isola. Facciamo solo confusione e rischiamo di perdere l'identità del "brand Sicilia" che nonostante tutto ha un forte appeal. Provincie che rischiano di sparire e distretti sono ancora lontani. Occorre almeno guardare con meno supponenza cosa fanno alla Bit, e non solo, le altre regioni che sanno far sistema".  
E anche Salvatore Di Prima punta il dito contro "una mancata pianificazione tra attore pubblico e privato, un piano di marketing turistico regionale che faccia sistema,cercando di coinvolgere i territori in un network da proporre al mercato". Secondo Di Prima, servono "investimenti per la creazione di infrastrutture; miglioramento della mobilità con l'obiettivo di incrementare i flussi, soprattutto stranieri; riqualificazione dei territori e valorizzazione del  patrimonio artistico-storico-archeologico".

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