"Siamo stanchi di solidarietà fatta solo di parole, adesso vogliamo i fatti". Lo dice detto Totò Martello, albergatore di Lampedusa in rappresentanza delle categorie imprenditoriali delle Pelagie, dopo l'ennesimo intervento in Senato del ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri.
"Lampedusa è sull'orlo del tracollo e non è giusto consentirlo. Secondo il ministro Cancellieri, Lampedusa scoppia per le problematiche legate alla immigrazione, – osserva – noi diciamo che l'isola scoppierà il 5 dicembre quando inizieremo lo sciopero generale con annesso sciopero della fame. Le nostre richieste sono legittime. Chiediamo ai politici siciliani un interessamento attivo per le nostre problematiche – aggiunge – e che poi le portino direttamente a Monti. La moratoria fiscale deve essere prorogata, stesso discorso per i mutui poi, bisogna prevedere una rateizzazione delle rate pregresse. Il presidente del consiglio Monti – conclude non può più ignorarci facendo fallire le più importanti aziende turistiche della intera provincia di Agrigento".
Lo sfogo è stato raccolto dal sindaco delle Pelagie Giusi Nicolini: "Sono accanto alla mia comunità nel chiedere al governo di onorare gli impegni presi. E' legittimo aspettarsi che la forma di compensazione fiscale concessa ai cittadini di Lampedusa e Linosa per i danni subiti nel 2011 a causa dell'emergenza migranti venga garantita fino in fondo. Con le stesse modalità di rateizzazione che sono state definite per altri casi analoghi".