lunedì, 18 Novembre 2024

Lampedusa fuori da zone franche urbane, delusi gli albergatori

L’isola non rientra nel novero delle 12 città che godranno di sgravi fiscali per 200 mila euro

Lampedusa è fuori dalle 16 ‘zone franche urbane' previsto dal decreto sviluppo del governo Monti che offre alle piccole imprese delle aree a rischio di usufruire di esenzioni dal pagamento delle imposte su redditi, Irap, imposta sugli immobili e contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente. Gli sgravi dovrebbero ammontare a un massimo di 200 mila euro. Le nuove misure si concentreranno su 16 città. Ma non sull'isola siciliana.
Per individuare le nuove zone franche, il governo infatti si è rifatto a una delibera del Cipe del 2009, che elenca 22 città, ma di queste sono sopravissute solo quelle ricadenti nelle Regioni Convergenza, cioè Campania, Calabria, Sicilia e Puglia, vale a dire: Torre Annunziata, Napoli, Mondragone, Crotone, Lamezia Terme, Rossano Calabro, Gela, Catania, Erice, Taranto, Lecce, Andria.
Un'esclusione che albergatori e operatori turistici, ma non solo, di Lampedusa, definiscono un'ingiustizia soprattutto viste le promesse fatte dal governo negli ultimi anni.
"Ad impensierire i lampedusani – sottolinea Vincenzo Brignone, del consorzio Lampedusa e consigliere di Confindustria Sicilia Alberghi e Turismo – non sono tanto gli sbarchi degli gli immigrati quanto la gestione del fenomeno da parte dello Stato: intervenire quando la situazione diventa ingestibile, come si è verificato in passato, significa non tenere conto della fragile economia dell'isola che vive prevalentemente di turismo e di pesca. E neppure ora, il sostegno all'economia lampedusana sembra rientrare negli obbiettivi prefissi dal governo in carica".  

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